Insieme alla stessa conduttrice e a Marco Carta, Antonella Elia fa parte della comitiva dei semi orfani, ecco perché.
Ad affermarlo è la stessa conduttrice Barbara D’Urso: Antonella Elia fa parte della comitiva dei semi orfani per cui è perfettamente in linea con le emozioni provate dal cantante Marco Carta che da poco ha perso sua nonna.
Il salotto di ‘Live Non è la D’Urso’, in occasione della Festa della Mamma di ieri, 10 maggio 2020, si trasforma in un momento molto commovente: Antonella Elia fa parte della comitiva dei semi orfani, insieme al cantante Marco Carta e la conduttrice Barbara D’Urso.
Ospite in studio è Marco Carta che, dopo aver spiegato il ‘qui pro quo’ simpatico avuto durante la scorsa diretta con Barbara D’Urso e ripreso da ‘Striscia la Notizia’, racconta l’evento drammatico della sua vita: la morte di sua nonna, una figura importante nella vita del cantante, rimasto orfano da piccolo.
In collegamento c’è anche Antonella Elia che ascolta il racconto di Marco Carta in modo molto commosso al punto che la conduttrice Barbara D’Urso la coinvolge:”Antonella, visto che insieme a me e Marco Carta fai parte della comitiva dei semi orfani, vuoi dire qualcosa?”.
Così la ex gieffina interviene nella faccenda: “Marco ti capisco molto bene. Io ho vissuto con nonna da quando avevo un anno. Per me una ‘nonna mamma’ è un mix fantastico perchè ha la forza di una mamma e le caratteristiche di una nonna. Le nonne sono mamme con lo zucchero” così commenta commossa.
Già a ‘Live Non è la D’Urso’ , Antonella Elia aveva avuto modo di raccontare il suo passato fatto di tanta sofferenza.
“Ho perso la mamma a un anno e mezzo, non ho ricordi di lei. Poi ho perso il papà a 14 anni in un incidente d’auto. Lui e la seconda moglie Paola volevano portarmi a Sanremo e ricordo che io non volli assolutamente andare. Ecco, la seconda volta, ho messo la corazza. A scuola mi vergognavo di non avere la mamma. Ho sempre provato il senso della vergogna di non essere come gli altri. Mi sono sentita sbagliata in un mondo di persone giuste. A dire il vero non sono stati gli altri a ferirmi, era una cosa che pensavo io. Mi vergognavo anche dei nonni che dovevo vedere di nascosto: mio papà litigò anche con loro nonostante io gli fossi affezionatissima. Mi venivano a trovare a scuola senza che lui lo sapesse e io sprofondavo dalla vergogna. Ricordo anche che ridevo pure al funerale di mio padre, in chiesa mi misi in fondo con le mie amiche e ridevo. Sorridevo a chi mi diceva condoglianze. Due giorni dopo il funerale, volli andare a tutti i costi a una festa e Paola, che mi faceva da seconda madre, pensò che fossi senza cuore. E’ stata una difesa” questo il commovente racconto di Antonella Elia.
Di fronte al racconto del proprio dramma familiare, anche Barbara D’Urso si era aperta al ricordo di sua madre: “Con i miei fratellini andavamo in giro con il bottone nero quando è morta mamma. Avevo sul diario di scuola la foto di mia mamma che si chiamava Vera. Sotto la foto avevo scritto ‘Mia mamma Vera’ perché si chiamava Vera… Facevo la prima media e la professoressa aprì il diario. Mi guardò e, siccome intanto mio padre si era risposato, mi disse “Ma non è bello che tu dica che questa è tua mamma vera e l’altra è la mamma finta”. E io le dissi “Ma lei è mia mamma Vera perché si chiama Vera”. Quindi vedi che le corazze vanno messe subito….”.
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