Alessandro Borghese in crisi: cassa integrazione per i suoi dipendenti

Se in TV sta letteralmente spopolando e facendo ascolti record con il suo 4 Ristoranti, il simpatico Alessandro Borghese, lo stesso  non si può dire della sua attività fuori dal Piccolo Schermo. Ne ha parlato al Corriere Della Sera, ammettendo le sue grandi difficoltà in merito…

Alessandro Borghese  severo  e preoccupato

Non usa mezzi termini lo chef stellato, nonché amatissimo volto televisivo, Alessandro Borghese, durante la sua recente intervista a cuore aperto  con il Corriere Della Sera. Parlando della reale situazione di crisi che sta toccando il mondo della ristorazione, nel quale lui opera, ha dichiarato: “Lo Stato, con la sua assenza, sta radendo al suolo la ristorazione italiana. Non solo manca sostegno economico a un settore che è il fiore all’occhiello del Paese, ma  anche le regole per iniziare a progettare la ripartenza non ci sono!”.

E anche lui, nonostante sia un personaggio mediatico molto apprezzato e con una carriera alle spalle di tutto rispetto, sta provando sulla sua pelle grandissime difficoltà a livello economico e professionale.

Tant’è che è arrivato a dichiarare: “Da quando è iniziato il lockdown ho perso quasi metà degli introiti!”. Un risultato negativo di tutto rispetto e certamente molto preoccupante.

Ha anticipato l’ assegno di cassa integrazione per i suoi 64 collaboratori

E lo è anche per un grande impero come il suo che comprende, lo spieghiamo per dovere di cronaca, un’attività di catering molto rinomata, un’agenzia di consulenza, un pastificio e perfino un ristorante di fine dining a Milano! In particolare ha dovuto rinunciare per la sua attività, stando alle sue dichiarazioni, a ben 16 matrimoni, oltre che a svariate cene private ed eventi legati al seguitissimo Salone del mobile di Milano.

Ma Alessandro, da grande professionista e uomo dal cuore grande, ha comunque deciso di mettere mano al portafoglio e  di non dimenticarsi dei suoi collaboratori. “Ora siamo fermi. E’ tutto chiuso e sto anticipando l’assegno della cassa integrazione ai miei 64 collaboratori: non potevo permettere che attendessero mesi prima dell’arrivo dei fondi a causa dell burocrazia, ma così non si può resistere a lungo!”.

E con quel “a lungo”, Borghese intende “un altro mese”. A scadenza del quale, qualora le cose non dovessero cambiare, dovrà prendere altre decisioni. Sebbene come ha candidamente rivelato, si augura che “sia un’evenienza in cui spera di non doversi ritrovare”.

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Vuole più concretezza dalle Istituzioni

Visibilmente preoccupato, non tanto per se ma per tutta la categoria dei ristoratori, ha voluto rivolgere un pensiero a coloro che, a differenza sua, non vivono anche di altre attività. Quindi a coloro che svolgono solo la professione di ristoratori e pertanto non hanno altri profitti da altri mestieri o da altre rendite. “Sono molto preoccupato per loro. Alcuni hanno già chiuso e tanti altri lo stanno per fare!”.

A chiusa della sua lunga intervista ha chiesto al Governo e in particolare alle Istituzioni, di darsi maggiormente da fare e di “avviare un tavolo nazionale con i rappresentanti dei ristoratori per ragionare sui problemi e sulle possibili soluzioni.” E chissà che davvero ciò non possa accadere il prima possibile…

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