Palermo, la banca chiede 110mila euro a un noto pasticcere

Francesco Massaro, titolare di diverse pasticcerie di Palermo, aveva denunciato la Creval per usura bancaria. La risposta dell’istituto di credito: “La disputa risale a tre anni fa”.

francesco massaro palermo

Una vicenda che rischia di diventare grottesca, si sta svolgendo in queste ore tra Roma e Palermo. Al centro della vicenda c’è Francesco Massaro, noto gestore di diverse pasticcerie nel capoluogo siciliano. L’uomo si è visto recapitare una richiesta che, in questi tempi in cui il Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’economia nazionale e internazionale, è a dir poco assurda. La Creval, istituto di credito, ha infatti chiesto all’imprenditore di rientrare di 110mila euro entro dieci giorni, oppure di inviare al più presto una segnalazione alla centrale rischi della Banca d’Italia.

La vicenda, come si può tranquillamente immaginare, è molto ingarbugliata. Massaro non ha esitato a definire “inaudita” questa richiesta, in virtù della situazione a dir poco complicata che sta vivendo la sua attività da quando è iniziato il lockdown. “La richiesta di rientro immediato – dichiara Massaro – è tecnicamente inammissibile per il semplice fatto che da oltre due anni è in corso una causa per anatocismo, la cui sentenza è attesa per i prossimi mesi”. La pec inviata dalla banca, infatti, ha come data 18 marzo 2020. Quasi due mesi fa, quando il lockdown per il Coronavirus era nella sua fase più critica in Italia.

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creval

“È – prosegue Massaro – un po’ come chiedere questi soldi a un paziente che lotta fra la vita e la morte”. Il titolare delle pasticcerie a Palermo parla di “tempistica moralmente inaccettabile che fra le altre cose non tiene conto del momento storico che stiamo vivendo, della tragedia personale e aziendale che ogni imprenditore affronta in questi giorni”. L’imprenditore palermitano se la prende sonoramente la Creval, rea di non essere quasi a conoscenza della situazione. “È come se le banche ritenessero di essere al di sopra delle regole”, prosegue il pasticcere di Palermo.

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Ma la Creval non ci sta e svela la propria versione dei fatti, interpellata da Agi. “Massaro ha omesso alcune importanti informazioni che hanno indotto la banca, ben prima dell’emergenza Coronavirus e con precisione nel febbraio 2017, alla messa in scadenza dell’affidamento”. I vertici di Creval parlano di strumentalizzazione inopportuna della drammatica situazione in cui versano il Paese e la classe imprenditoriale. Tuttavia Massaro rincara la dose e parla di “ricatto senza fondamento” che ha già trovato una replica da parte del legale che sta seguendo anche l’azione di anatocismo.

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