L’ex presidente del parlamento europeo prende la parola sulle ultime decisioni prese dall’Eurogruppo. “Servono azioni solidali per uscire da questa crisi”, dichiara Martin Schulz.
Arrivano parole importanti, nell’ottica degli aiuti che l’Unione Europea deve offrire ai Paesi membri per via dell’emergenza economica scatenata dal Coronavirus. E queste parole arrivano da Martin Schulz. L’ex presidente del parlamento europeo, con una lunga carriera a capo del partito socialdemocratico in Germania, ha rilasciato una lunga e interessante intervista per La Stampa. Qui si legge che, dalle parole di Martin Schulz, emerge una richiesta di aiuto nei confronti degli Stati continentali. Ma soprattutto la necessità di fare tutto senza porre condizioni che, alla lunga, rischiano di non essere più favorevoli.
“Il compromesso che è stato raggiunto è un prestito le cui condizioni sono accettabili”, ha detto Schulz in merito all’ultima decisione presa nell’Eurogruppo. Si tratta in particolare dell’accordo sul Mes, che prevede denaro immediato ma anche un metodo e un tasso di restituzione del prestito che all’apparenza sono favorevoli agli Stati. Martin Schulz non si è voluto sbilanciare sul concetto di politica finanziaria europea comune. “La lezione che viene ai politici europei da questa pandemia è che gli Stati membri riescono a risolvere le crisi quando sono insieme, non quando si fanno la guerra l’un l’altro”, ha detto l’ex presidente della Commissione Ue.
Leggi anche -> Unione europea, Mario Monti: “L’Ue diventa irrilevante se non è più unita”
Leggi anche -> Coronavirus, governo autorizza indagine Istat su sieroprevalenza
Schulz ha anche sottolineato l’atteggiamento da parte dell’Olanda. Inizialmente ostile nei confronti dell’Italia, ora “ha compiuto molti passi avanti in direzione dell’Italia”. Ma più in generale, come rivela sempre Martin Schulz, “ora siamo tutti più vicini”. Ci si chiede ora come potrebbero cambiare gli equilibri globali sul piano economico, dopo una devastante emergenza economica. Schulz parla di un’occasione che l’Europa deve cogliere: “Ci aspetta un mondo multipolare in cui Usa e Cina giocheranno un ruolo decisivo. Noi europei, sulla base di una cooperazione economica razionale, dobbiamo difendere i principi di una democrazia funzionante, contro un’America guidata dal denaro e contro una visione cinese del mondo”.
Leggi anche -> Coronavirus, Francia: prolungato lo stato di emergenza fino a luglio
Schulz ammette anche che c’è l’intenzione diffusa di non sovraccaricare la Banca Centrale Europea: “Credo che questa sia un’interpretazione molto ragionevole della decisione dei giudici”, dichiara. Inoltre, l’ex presidente della Commissione Ue sostiene che “se gli Stati membri portano avanti una politica coordinata sull’economia, sugli investimenti, sul mercato del lavoro e sulla fiscalità, la Bce a quel punto non ha bisogno di intervenire, come nel caso degli Eurobond”.
In ogni caso, Martin Schulz ribadisce che la Germania non ha remore nei confronti dell’Italia, per il modo in cui è stata gestita l’emergenza sanitaria. “Chiunque può avere qualche responsabilità su come viene gestita l’emergenza. Nessun Paese della terra, né la Cina né la Germania, né l’Italia né gli Stati Uniti erano minimamente preparati ad affrontare l’insorgenza di un virus così. Non ha senso parlare di colpa – conclude Schulz – , ma di azioni solidali per uscire da questa crisi”.