La 25enne cooperante, rapita a fine novembre del 2018 in Kenya, è stata liberata. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte con un tweet.
“Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia!”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annuncia su Twitter la liberazione della volontaria di 25 anni rapita il 20 novembre 2018 da un commando di uomini armati nel villaggio di Chakama, a circa 80 chilometri a ovest di Malindi, in Kenya. Una notizia inattesa: ormai quasi nemmeno si parlava più – colpevolmente – del destino della giovane volontaria milanese. Silvia lavorava per la onlus marchigiana Africa Milele, che è attiva nella contea di Kilifi, in Kenya. Al momento del rapimento stava seguendo un progetto di sostegno all’infanzia con i bambini di un orfanotrofio. La notizia della liberazione è stata rilanciata anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, questa volta su Facebook: “Volevo darvi una buona notizia. Silvia Romano è libera. Lo Stato non lascia indietro nessuno” ha scritto il ministro degli Esteri, che ha voluto inviare “un abbraccio alla sua famiglia” e “un grazie alla nostra intelligence, all’Aise in particolare, alla Farnesina e a tutti coloro che ci hanno lavorato”.
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Secondo fonti di intelligence riportate dall’agenzia AdnKronos, l’operazione che ha portato alla liberazione di Silvia Romano “è iniziata all’alba questa mattina”: la ragazza sarebbe al sicuro in un compound dell’Onu a Mogadiscio, ed il suo arrivo sarebbe previsto per domani alle 14 all’aereoporto di Ciampino. Secondo quanto riportato dalle fonti la sua liberazione sarebbe avvenuta grazie a ”un lungo e complesso lavoro sul campo” e con la collaborazione di “servizi segreti turchi e somali”. Come riportano le agenzie di stampa Enzo Romano, il padre di Silvia, dice: “Lasciatemi respirare, devo reggere l’urto. Finché non sento la voce di mia figlia per me non è vero al 100%. Devo ancora realizzare, mi lasci ricevere la notizia ufficialmente da uno dei miei referenti”. Emozione ed incredulità per una bellissima notizia fortemente attesa.
