L’Italia ricade tristemente nell’incubo rating: nessuna speranza speranza per i titoli che sono considerati spazzatura dai mercati.
La notizia è di ieri: Moody’s ha deciso di non modificare il rating italiano facendo crollare il Paese in un nuovo incubo. Il mercato, però, ha già parlato: i BTp trattano su livelli di rendimento già coerenti con un junk bond.
L’Italia è l’unico Paese che staziona significativamente al di sopra della linea di demarcazione ideale, con uno spread sovrano che sarebbe coerente più con una «Bb» e quindi high yield che con la «Bbb» attuale. L’unica, oltre alla Spagna che, però, ha numeri decisamente diversi. La situazione è abbastanza preoccupante soprattutto in considerazione del futuro economico che ci attende.
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Il debito italiano chiude la stagione primaverile dei rating restando in area Investment Grade per tutte e quattro le agenzie internazionali. I titoli italiani restano poi lontani dall’area più critica anche per la quarta agenzia, la canadese Dbrs, che resta il più “generoso” fra i giudici del debito italiano: ieri ha confermato la valutazione BBB (high), girando però in negativo l’outlook. La situazione non è delle migliori soprattutto considerando che i titoli italiani all’estero sono considerati di poco valore. Cosa ci dobbiamo quindi aspettare dal futuro?