Il 58% degli intervistati spinge per una Fase 2 con ancor meno restrizioni. Il dato sale al 70% nel Nord-Est. Due lavoratori autonomi su tre spingono per la riapertura.
La Fase 2 è ormai giunta alla fine della sua prima settimana, ma agli italiani sembra non bastare più. Almeno questo è quanto emerge da un nuovo sondaggio, che è stato esteso a un campione di nostri connazionali diffusi tra le varie regioni. E stando ai dati emersi c’è una netta prevalenza di italiani che spingono per una riapertura ancor più ampia, rispetto a chi invece vuole tenere tutto più a bada per evitare una nuova ondata di contagi. La prima opzione è stata presa in considerazione dal 58% delle persone che hanno preso parte al sondaggio, mentre una Fase 2 secondo le norme in vigore sta bene al 24% dei votanti.
Una situazione che diventa ancor più chiara se si vanno ad analizzare le singole zone del Paese. Nel Nord-Est, ad esempio, ben il 70% dei partecipanti al sondaggio spingono per una Fase 2 con ancor meno restrizioni rispetto a quelle presenti attualmente. L’opzione “è meglio cercare di riaprire il prima possibile tutte le attività lavorative per evitare di aggravare la situazione economica del Paese” viene tenuta in considerazione dal 60% dei votanti al Centro-Nord. Stessa percentuale, il 54% tra i partecipanti al sondaggio al Centro-Sud e nelle isole, dove un votante su 4 opta per mantenere le regole in vigore.
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Passando all’analisi dei dati in base alla propria preferenza politica, si vede anche in questo caso una forte differenza. E si denota che c’è una chiara influenza sulla posizione presa dai singoli leader di partito. Un elettore su due del PD spinge per una riapertura più marcata della attività commerciali, mentre per chi vota i partiti dell’opposizione – sia Lega che Forza Italia e Fratelli d’Italia – questo dato sale al 74/75%. Molta parsimonia anche tra gli indecisi o chi non ha espresso la propria preferenza politica: tra loro, il 53% spinge per la riapertura più marcata, mentre il 23% preferisce mantenere le norme in vigore.
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In questo sondaggio, realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera su mille interviste, si parla anche della ripartenza dell’economia in Italia. Solo il 14% dei contattati ritiene che essa potrà ripartire già dal prossimo anno. Di contro, il 28% degli italiani che hanno preso parte al sondaggio prevedono una ripresa entro un paio di anni. Un italiano su cinque non si è sbilanciato in una previsione, mentre poco più di un votante su 10 (l’11%) crede che l’economia italiana si riprenderà non prima di un decennio. Dunque, facendo una media l’italiano medio ritiene che l’emergenza economica verrà superata in circa quattro anni.
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