Coronavirus, il professor Remuzzi: “Sta cambiando, i malati sono diversi”

Coronavirus, il professor Remuzzi: “Sta cambiando, i malati sono diversi”

Meno terapie intensive e meno ricoveri: il professor Giuseppe Remuzzi racconta di una situazione in miglioramento, e di “una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio”.

Il professor Giorgio Remuzzi

Il coronavirus sta cambiando: nel modo in cui si manifesta e anche nelle proporzioni e nella violenza della sua aggressione. A sostenerlo è il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: durante un intervento alla trasmissione “Piazza Pulita”  su La7, il professore ha presentato dati e numeri che andrebbero a sostenere la sua tesi. “I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa – ha spiega Remuzzi – continuano a diminuire le terapie intensive e i ricoveri nei reparti normali. Prima arrivavano nei pronto soccorso 80 persone tutte con delle difficoltà respiratorie gravi, oggi ne arrivano dieci e otto le puoi mandare a casa”.

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Una presunta attenuazione degli effetti e della virulenza del coronavirus: questo sostiene Remuzzi. Una analisi che riguarda tutta Italia e non solo le province di Bergamo e Milano, che sono tra le più colpite d’Italia. Il fenomeno è riscontrabile, secondo il direttore del “Mario Negri” anche in altri grandi centri come Roma e Napoli. A cosa sarebbe dovuto questo cambiamento? Presto per dare una risposta, dice Remuzzi: “Per capire se è il virus è mutato o se a essere cambiata è la carica virale di ogni paziente, l’unica cosa che posso dire è che sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia”. Una capacità di mutare notevole, dunque: e questo potrebbe significare situazioni più favorevoli ma anche più gravi di quella che stiamo vivendo.