I parlamentari di Fdi attaccano il governo sulle scarcerazioni. In attesa dell’audizione in Commissione del ministro Bonafede, hanno chiesto di acquisire l’elenco aggiornato con le relative motivazioni
“Il governo scarica le colpe sulle scarcerazioni”. Il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e i parlamentari di Fratelli d’Italia nell’organismo parlamentare Luca Ciriani e Antonio Iannone, non fanno sconti all’esecutivo. Hanno chiesto di acquisire l’elenco aggiornato delle scarcerazioni con le relative motivazioni e i verbali delle intercettazioni del Gom della Polizia penitenziaria. “Nel corso dei quali i mafiosi hanno espresso timori, se non vere e proprie minacce, per la possibile nomina alla guida del Dap del magistrato Di Matteo”.
I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno più volte evidenziato le responsabilità del governo rispetto allo scandalo delle scarcerazioni dei boss, prima con la linea morbida adottata dopo le rivolte nelle carceri “in cui è evidente una regia occulta delle organizzazioni criminali”. A seguire con l’inserimento dell’articolo 123 del “Cura Italia” che introduce un collegamento tra l’incompatibilità della detenzione in carcere per motivi di salute e il rischio di contrarre il coronavirus. E subito dopo con la circolare del Dap del 21 marzo che ha suggerito la scarcerazione per i detenuti con determinate patologie o con età superiori a 70 anni. Ciò senza escludere i capimafia sottoposti al regime di isolamento del 41-bis. I rappresentanti di Fratelli d’Italia in Commissione hanno depositato una relazione in cui sollecitano un intervento di carattere normativo finalizzato a impedire che il rischio di contagio venga considerato come un motivo valido per disporre la detenzione domiciliare.
Fdi critica l’operato del governo. “Ha colpe sulle 60 scarcerazioni”
“I documenti che il governo ci ha consentito di visionare in Commissione antimafia, aggiornati al 25 aprile, – rincarano i parlamentari Fdi – dimostrano quanto sia fuorviante il tentativo del governo di scaricare sui giudici di sorveglianza la responsabilità delle scarcerazioni dei mafiosi con il pretesto del coronavirus. Oltre 60 scarcerazioni non sono state richieste dai difensori ma dall’amministrazione penitenziaria“.
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Un clima rovente che ieri ha portato la Lega a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Bonafede. “La marcia indietro sulle scarcerazioni – ha spiegato Giulia Bongiorno – è solo l’ennesima dimostrazione della inadeguatezza di Bonafede che giustifica il nuovo provvedimento con la fine dell’emergenza coronavirus”. “Resta da chiedersi: se ci fosse una nuova ondata di contagi in autunno cosa accadrebbe? In che situazione ci troveremmo? Il ministro – ha concluso – non ha mai affrontato le problematiche del sistema penitenziario”.