Il virologo Pregliasco interviene sulle messe consentite dal 18 maggio. “Aumentano il rischio di assembramenti, per questo sarebbe stato opportuno aspettare ancora un po’ prima di farle ripartire. Forse si poteva quantomeno moltiplicare orari e prenotazioni”
Sul via libera per le messe dal 18 maggio, il virologo Fabrizio Pregliasco sceglie la linea tracciata dal rettore della Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata Raffaele Russo. Una scelta azzardata, dunque. Lo stesso rettore della Basilica della Madonna della Neve ha detto che “tra le disposizioni esistenti, oltre ai dispositivi di protezione come guanti e mascherine, l’accesso alla chiesa è regolato da numerose funzioni religiose, in modo tale che i cittadini possano scegliere a quale messa partecipare”.
Strada condivisa da Pregliasco, intervenuto anche nella giornata di oggi per Repubblica. “E’ necessario – ha spiegato – che ci siano misure stringenti, eventualmente anche, e qui servirà un impegno da parte dei parroci, moltiplicare le occasioni di incontro per garantire il massimo distanziamento. Magari si potrebbero prevedere prenotazioni online. Bisogna migliorare l’efficienza e la sicurezza di questi momenti di raccoglimento”.
Il virologo si è però spinto oltre, sostenendo che l’imminente riapertura alle celebrazioni in chiesa sia un po’ troppo frettolosa. “La riapertura delle chiese è molto desiderata, fa parte delle richieste più pressanti negli ultimi giorni – ha spiegato -. Dal punto di vista del rischio di avere assembramenti, però, questo li aumenta. Spero e credo che venga attuato nel miglior modo possibile, è una questione di responsabilità e di autoconvincimento che non è ancora finita, che non siamo fuori dal rischio. Io avrei aspettato ancora un po. La data del 18 maggio mi sembra ancora prematura per poterci dire fuori dal pericolo. Andare a consentire questo tipo di situazione, può risultare pericoloso nella fase che stiamo attraversando”.
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“Il rischio – ha sottolineato – è più elevato per gli anziani. L’organizzazione e la responsabilizzazione saranno elementi determinanti. Ho l’impressione che sotto questo punto di vista non siamo ancora così preparati da scongiurare pericoli di contagi. Magari – ha concluso – come detto si potrebbe ripensare l’idea complessiva, prevedere prenotazioni online, come stiamo immaginando per le attività sanitarie e altrove. Ribadisco: bisogna migliorare l’efficienza e la sicurezza di questi momenti di raccoglimento, non sottovalutarne il rischio”.
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