Fase 2, il leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista a Mattino Cinque, su Canale 5, attacca ancora l’operato di Conte e della squadra di Governo: “Da un mese aspettiamo questo decreto. Spero che finiscano di litigare e ci sia la sospensione delle tasse a giugno”.
Il leader della Lega Matteo Salvini torna all’attacco, questa volta durante un’intervista a Mattino Cinque. Salvini incalza su Conte e Governo: “Il Governo ci ha detto che i soldi stanno arrivando. Ma questa settimana non è cambiato nulla, quindi se le parole di Conte rimangono parole vuol dire che come Lega torneremo in Parlamento, non a occupare, ma a stare nel luogo dove bisogna stare”. Già a fine aprile il leader della Lega aveva lanciato l’appello: “Restiamo a oltranza in Parlamento, che è il nostro luogo di lavoro, finché non ci saranno risposte per tutti i cittadini”. L’annuncio dei presidi in aula contro il Governo Conte sembra tornare nei discorsi di Matteo Salvini. Molti i nodi da sciogliere ancora, molti gli attacchi da parte dell’opposizione di centrodestra nei confronti dell’operato del Governo, accusato di essere troppo timido nelle riaperture.
Infatti il leader ribadisce: “Gli italiani hanno dimostrato enorme buon senso e rispetto nei 50 giorni, e lo stanno dimostrando anche alla riapertura, per questo suonano stonate le multe ai ristoratori, ai baristi. Occorre buon senso, spero che le forze ordine tornino a occuparsi di spacciatori e delinquenti”. Per Salvini, dunque, il controllo del rispetto delle misure di contenimento del virus sarebbe eccessivo, e sfocerebbe in un certo accanimento contro fasce di lavoratori che legittimamente vogliono riaprire.
Poi Salvini a proposito del Dl imprese: basta litigare, basta aspettare e azzeramento delle tasse a giugno. “Da un mese aspettiamo, lo dico non come segretario della Lega ma come italiano, questo decreto. Spero che finiscano di litigare e ci sia la sospensione delle tasse di giugno. Pagare a giugno tasse e bollette è assurdo”.
Tra i motivi di frizione tra Governo e opposizione, anche la scarcerazione dei boss mafiosi. Una questione che ora vede il ministro della Giustizia Bonafede nell’occhio del ciclone, accusato di aver agevolato, con nomine mirate e senza intervenire adeguatamente, queste scarcerazioni. Il centrodestra ne ha chiesto apertamente le dimissioni e ha già presentato una mozione di sfiducia ai danni del ministro della Giustizia. A tal proposito Salvini aveva già affermato: “Non entriamo poi nel merito, da garantista, delle dichiarazioni del giudice Di Matteo che hanno sollevato ombre preoccupanti sulle nomine da parte del ministro Bonafede: io non so se se abbia ragione il giudice di Matteo o se abbia ragione il ministro Bonafede, so però che entrambi non possono aver ragione”. Intanto il Movimento 5 Stelle ha preso le difese di Bonafede, affermando che il Guardiasigilli sarebbe in realtà attaccato da più fronti in quanto ministro scomodo. Poi Bonafede annuncia altre misure, atte a riparare i danni compiuti da una legislazione legata ai governi precedenti. Oggi Salvini: “Avevamo segnalato subito il problema, adesso siamo arrivati a 376 scarcerati, assassini all’ergastolo, non è rispettoso delle forze dell’ordine, Falcone e Borsellino sono morti una seconda volta. Ho letto che farebbero una norma per verificare ogni mese se un boss mafioso sta meglio e in quel caso torna dentro: ma me ne può fregare di meno, quello deve stare in galera sino alla fine dei suoi giorni“.
Infine, a proposito dei sondaggi che darebbero la Lega in calo, Salvini afferma: Male nei sondaggi la Lega? Ma chi se ne frega, con tutti i problemi, dall’affitto al mutuo, alle riaperture, ai mafiosi, che ci sono in Italia, il sondaggio che mi interessa è quello delle tasche degli italiani“. Ma poi ci tiene a precisare: “Siamo il primo partito italiano”.
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