Troppi milanesi si sono riversati in giro, violando le norme ancora in vigore nella Fase 2. Il timore è che possano risalire i contagi, in quella che è ancora la città col maggior numero di casi in Italia.
Lo avevano richiesto il sindaco Giuseppe Sala e tutti i responsabili della Regione Lombardia, di continuare a rispettare le regole. Tuttavia Milano si è risvegliata all’improvviso con l’inizio della tanto attesa Fase 2. Questo è quello che sembra emergere a giudicare da alcune immagini che circolano dal fatidico 4 maggio, giorno in cui sono state alleggerite alcune restrizioni sulla libera circolazione degli italiani sulle strade del Paese. In particolare, sono i Navigli a essere stati presi d’assalto, in nome della voglia di ripartire all’insegna della normalità, almeno quella presunta.
I Navigli di Milano rappresentano una delle zone più cool del capoluogo lombardo, almeno dal punto di vista della movida. Qui si possono trovare alcuni tra i locali più esclusivi, oltre alla possibilità di usufruire del refrigerio derivante dalle acque del fiume. Ovviamente i locali sono chiusi, almeno per quanto riguarda la possibilità di consumare pietanze e beveraggi in loco. In ogni caso, le immagini parlano chiaro: sono tornati gli assembramenti, severamente proibiti dal dpcm che coincide con l’inizio della Fase 2. E dire che non sono mancati gli appelli a mantenere un comportamento responsabile e che si attenesse alle norme in vigore.
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“È il momento più delicato, vedo tanta gente in giro“, aveva dichiarato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. E persino il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva sottolineato il grande lavoro fatto dai dipendenti comunali: “Abbiamo avviato la sanificazione di tutte le aree, con un duplice risultato. Così possiamo allontanare un po’ di gente dai parchetti e pulire scivoli e altalene“. Ma più che scivoli e altalene, i milanesi ieri sono andati alla ricerca di bevande fresche e dissetanti nell’ora dell’aperitivo. E così, si vedono decine di persone all’assalto dei chioschi presenti sui Navigli, che possono vendere prodotti a patto che non vengano consumati sul posto.
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Una norma che è stata ovviamente aggirata dai milanesi, come si vede dalle foto che circolano sul web. Tuttavia, in questi giorni al centro della contesa non ci sono solo i Navigli, ma altre zone molto frequentate (forse troppo) del capoluogo lombardo. Dal Parco Sempione pieno di gente, probabilmente con la “scusa” della corsetta, alla Biblioteca degli Alberi in cui troppa gente era seduta sulle panchine senza rispettare le distanze. E talvolta senza indossare i dispositivi come mascherine e guanti. E nel frattempo, a Milano ha riaperto anche l’Idroscalo, subito preso d’assalto da runner, ciclisti e cittadini che vanno in giro con monopattini e segway.
Milano si è dunque risvegliata con l’inizio della Fase 2. È stato forse un risveglio brusco e confuso, al quale bisogna cercare di porre un freno sul piano dell’affollamento.
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