Niente restrizioni severe per il contenimento del contagio in Svezia, dove scuole per under 16, bar e ristoranti sono sempre rimasti aperti.
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Il governo ha scelto la condizione contraria al resto del mondo: mentre tutti chiudevano per paura del virus che aveva raggiunto gli angoli più remoti del Pianeta, la Svezia è sempre rimasta ostinatamente aperta. Niente isolamento, niente distanziamento sociale obbligatorio e responsabilità civica al centro per limitare la diffusione dell’epidemia. Ma nel Paese col minor numero di posti in terapia intensiva d’Europa ora i morti sono 2.941 – centinaia quelli nelle case di riposo -, 87 in più rispetto al giorno precedente, e i casi di contagio 23.918. I morti continuano a crescere e il governo non fa nulla per limitare la strage. Anders Tegnell, l’epidemiologo a capo dell’Agenzia di sanità pubblica svedese, ha dichiarato che l’elevato bilancio delle vittime del paese sarebbe stato una sorpresa per tutti, non si era previsto un così alto numero di morti. Numerosi i decessi nelle case di cura, dove le visite dei parenti erano state vietate (una delle poche restrizioni del Paese): «È molto difficile tenere la malattia lontano da lì. Anche se stiamo facendo del nostro meglio, ovviamente non è abbastanza. Pensavamo che le nostre case per anziani sarebbero riuscite ad evitare i contagi», avrebbe confessato Tegnell.
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La linea di condotta avrebbe portato il tasso di mortalità da Covid-19 nel Paese ad arrivare a 291 per milione di abitanti, molto più alto delle vicine Norvegia (40 per milione), Danimarca (87 per milione) e Finlandia (45). Persino maggiore degli Stati Uniti, che è il Paese con più decessi. Un dato interessante è legato all’indice di contagiosità – cioè il numero medio di contagi da parte di una persona positiva -, che dal 25 aprile è sceso a 0,85 e non è risalito. Il tasso di riproduzione del Covid-19era in Svezia 1,4 all’inizio di aprile, il 10 era sceso a uno e il 25 era a 0.85. Forse il virus, in qualche modo lo stanno abbattendo davvero. L’aspetto sorprendente è che nonostante le aperture, l’economia non andrebbe così bene in Svezia. Molte persone hanno deciso di rimanere a casa comunque, la mobilità è solo leggermente superiore infatti rispetto ad altri paesi scandinavi (vedi tabella 4, ndr), meno 18% contro il 28% (come si vede nel grafico compilato dall’analista Tomas Pueyo). L’indice azionario principale svedese è messo peggio (a fine aprile -19%) di quelli dei fratelli vicini.
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