Nuove notizie giungono da Bruxelles: dopo l’incontro di oggi avvenuto in videoconferenza, i membri dell’Eurogruppo hanno finalmente trovato un accordo definitivo sul tanto chiacchierato Mes.
Secondo quanto si apprende, l’Eurogruppo avrebbe finalmente trovato un accordo definitivo in merito al tanto chiacchierato Mes. A renderlo noto ai media nostrani sarebbero state delle fonti interne all’Unione Europea, che già nel primo pomeriggio avevano fatto sapere della fumata bianca avvenuta in quel di Bruxelles.
L’intesa, dunque, vedrebbe un’interpretazione estremamente ampia delle spese sanitarie: queste potranno essere finanziate per la lotta contro il coronavirus, con una maturità dei prestiti fino a 10 anni e un tasso d’interesse agevolato, poco sopra lo 0,1% annuo. Ancora, si sottolinea che non ci saranno alcune condizionalità sulla linea di credito, che potrà quindi essere sfruttata dai Paesi che la richiederanno fino al 2% del Pil interno, e facendo fronte alle spese sanitarie necessarie. Spese sanitarie, queste, che vengono definite nel loro complesso, e che non riguarderanno soltanto respiratori o terapie intensive.
“Tutti gli Stati della zona euro sono idonei a chiedere” il Meccanismo Europeo di Stabilità, e coloro che ne faranno richiesta “potranno prendere il 2% del loro Pil”, con “scadenze e interessi” che “saranno molto favorevoli” e una sorveglianza che “sarà semplificata”. Queste sono state le dichiarazioni dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, che aveva già ribadito come l’obiettivo principale di oggi fosse quello di “trovare un accordo“, così che il fondo potesse “essere formalmente adottato la prossima settimana dal board dei governatori del Mes”.
E allora, dopo l’accordo di oggi avvenuto in videoconferenza tra i membri dell’Eurogruppo, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha assicurato che il Meccanismo europeo “sarà pienamente operativo a partire da metà maggio“. Uno strumento che aiuterà i Paesi a coprire “i costi sanitari diretti e indiretti, che sono lievitati”, e che non prevederà alcun tipo di condizionalità per l’erogazione dei prestiti – a differenza, invece, di quanto era già avvenuto in passato nel caso della Grecia.
L’unica reale condizione, infatti, è che le spese siano tutte ed esclusivamente destinate ad affrontare la crisi sanitaria portata dall’emergenza in atto, e dunque sfruttate per finanziare gli ospedali, tutta la rete medica di assistenza pubblica e i rifornimenti di materiale sanitario. I fondi potranno essere richiesti dagli Stati che attiveranno il Mes fino alla fine del 2022, ma è stato anche sottolineato che saranno comunque possibili ulteriori proroghe.
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