Pedofilia, emerge rapporto shock: il cardinale Pell sapeva fin dagli anni ’70

Pedofilia nella Chiesa, emerge il rapporto shock: il cardinale australiano Pell era al corrente dei casi di abuso sessuale su minori in Australia fin dagli anni ’70.

pedofilia pell
Il cardinale George Pell (foto di William West, da Getty Images)

Emergono dettagli sconcertanti di un rapporto consegnato già nel 2017: ora sappiamo che il cardinale George Pell era al corrente dei casi di pedofilia da parte di sacerdoti cattolici in Australia già dagli anni ’70. Come già sottolineato, il rapporto risale al 2017. Ma ora escono in maniera integrale le parti riguardanti la figura del cardinale australiano George Pell. Il rapporto è stato stilato dalla Royal Commission, e volutamente sono state predisposte delle omissioni. Lo scopo era non influenzare i giudici già impegnati nel processo contro il cardinale. Accusa: pedofilia. Ma nello scorso mese l’Alta Corte australiana ha assolto il cardinale. Il funzionario, scagionato e scarcerato, era tornato a casa.

LEGGI ANCHE -> Regolarizzazione, si va verso intesa. Salvini: scenderemo in piazza

Ora quindi è stato possibile estendere al pubblico le parti del rapporto precedentemente omesse. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, i primi dubbi di Pell riguardo possibili abusi su minori risalgono al 1973. In quell’anno il cardinale era sacerdote nella diocesi di Ballarat, cittadina rurale dello Stato di Victoria. Già in quell’occasione il cardinale aveva iniziato a guardare con sospetto le gite in campeggio organizzate da Gerald Risdale. Ora l’uomo è in prigione per pedofilia. Il rapporto sottolinea: “A questo punto le molestie contro i ragazzi erano già sul suo radar. Siamo convinti che entro il 1973 il cardinale Pell non solo era consapevole di abusi sessuali su minori da parte del clero, ma che aveva preso in considerazione misure per evitare che si diffondessero chiacchiere a riguardo”. Pell, dunque, non solo era al corrente della pedofilia, ma aveva anche pensato di insabbiarla.

pedofilia pell
(Foto di Michael Dodge, da Getty Images)

LEGGI ANCHE -> Fase 2: ecco cosa è accaduto in Cina che in Italia non deve succedere

Non migliora la situazione se dall’Australia si passa alla Francia. Anche lì, sono molte le evoluzioni shock che riguardano Chiesa e abusi sessuali su minori. Già a febbraio la Chiesa francese era stata sconvolta dalle rivelazioni sul fondatore de L’Arche Jean Vanier. L’Arche è un’associazione cattolica dedita alla cura dei disabili, nata in Francia nel 1964 e presente ora con 154 comunità in 38 paesi. A febbraio un’indagine ha rivelato: il fondatore, Jean Vanier ha abusato sessualmente di diverse donne. Ora la Chiesa cattolica francese deve affrontare un’altra bufera: sono arrivati i risultati delle indagini su padre Georges Finet (1890-1990). Il sacerdote aveva sostenuto la mistica Marthe Robin nella fondazione dei Foyers de Charité.

LEGGI ANCHE -> Fase 2, Toti: “Per bagnanti in Liguria braccialetto elettronico”

La Commissione d’indagine avrebbe raccolto nel giro di 6 mesi 143 testimonianze, analizzate tra settembre 2019 a febbraio 2020. Ciò che emerge è che padre Finet sarebbe stato protagonista di “azioni gravemente devianti”. Il lasso di tempo abbracciato dalle testimonianze va dal 1945 al 1983. Un arco di tempo abbastanza vasto in cui le accuse sembrano confermate, soprattutto nell’anno 1961. Ai tempi furono 26 le donne, dai 10 ai 14 anni, che denunciarono i comportamenti di padre Finet. Lo fecero durante le confessioni. Nella nota dei Foyers oggi emerge: “Testimonianze concordanti che riguardano il contatto con il corpo, a volte anche sulla pelle, sotto i vestiti e domande invadenti sulla loro sessualità. Questi atti costituivano gravi intrusioni nella vita intima di queste ragazze e giovani donne, causando in loro lesioni psicologiche e spirituali”.

Gestione cookie