Giampiero Gaiottino, escursionista di 54 anni, era uscito in mattinata. Non si avevano sue notizie da alcune ore. Quando è stato trovato, era già senza vita.
È finita in tragedia la vicenda che ha visto come protagonista Giampiero Gaiottino. Stiamo parlando di un escursionista di 56 anni, che nelle scorse ore è stato trovato senza vita in un burrone. Il suo corpo si trovava nel territorio di Balme, in provincia di Torino, dove si trovava per effettuare una delle sue proverbiali escursioni. L’allarme su Gaiottino è scattato nel pomeriggio di ieri, quando la figlia ha chiamato le forze dell’ordine perchè non riusciva a contattarlo. Da qui sono scattate le ricerche, che hanno portato al ritrovamento del corpo dell’escursionista, che era ormai senza vita da qualche ora.
Come detto, il cadavere di Gaiottino si trovava in fondo a un burrone che viene chiamato Labirinto Verticale. Si tratta di un punto che si trova in fondo a un salto roccioso in una zona a monte del sentiero degli Stambecchi. La sua automobile, una Fiat Panda, era stata trovata poco lontano dal punto in cui il corpo dell’escursionista giaceva. Si sta già indagando sulle possibili cause della morte di Gaiottino, collegate al fatto che il suo corpo si trovava esattamente in quel punto. Di fatto, la causa sulla quale ci si sta soffermando è quella della rovinosa caduta durante l’escursione.
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Un volo di circa cento metri da un’altitudine di circa 1.700 metri che è stato fatale all’escursionista. Giampiero Gaiottino era uscito nelle prime ore del mattino per assecondare la sua passione, dopo i tanti giorni in cui è stato costretto a restare in casa per via del lockdown. Tuttavia, già nel pomeriggio non si avevano notizie dell’escursionista, tanto che la figlia aveva provato a chiamarlo senza ottenere una risposta. Da qui è partita un’altra chiamata da parte della ragazza, stavolta all’indirizzo delle forze dell’ordine, alle quali è arrivata la segnalazione prima di partire alla ricerca dell’escursionista.
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Il soccorso alpino si è mosso grazie alle indicazioni ricevute da un amico di Gaiottino, che aveva parlato con lui al telefono spiegandogli il percorso che avrebbe fatto. Così è stato possibile raggiungere il Labirinto Verticale, scendendo verso il burrone dove è stato trovato il corpo dell’escursionista senza vita. E a confermare il decesso di Giampiero Gaiottino ci hanno pensato gli uomini del 118, chiamati non appena gli uomini del soccorso alpino hanno trovato il corpo in fondo al burrone.