Coronavirus, il modenese Michel Talignani torna da Wuhan dopo esser stato bloccato tre volte. Bloccato a Wuhan allo scoppio della pandemia in Cina, tornato in Italia ha trascorso tre settimane in isolamento alla Cecchignola di Roma. Ora è chiuso nella sua casa a Montale, nel modenese.
Il modenese Michel Talignani racconta la sua lunghissima e travagliata esperienza alle prese con il coronavirus: da Wuhan a Montale, nel modenese, è stato bloccato per ben tre volte da lockdown e quarantene imposte. Ora dice al Resto del Carlino: “Speravo di essere riuscito a scappare da questo virus e invece non c’è stato verso, è arrivato anche qua; tanta fatica per avere il certificato di sana e robusta costituzione e poi non è servito perché mi ha inseguito fino in Italia”. Michel è tecnico della System di Fiorano. Già da fine gennaio aveva iniziato a raccontare cosa accadeva in una Wuhan sconvolta dall’epidemia. Per tre settimane ha raccontato via Skype la sua esperienza. Ha ricordato: “A Wuhan si parlava soltanto di contagiati e di morti, i guariti non esistevano, il virus non guardava in faccia a nessuno, chiunque prendesse moriva; giovani, vecchi, non c’erano età o condizioni salute”. Michel ha quindi avuto un incontro molto ravvicinato col virus, in una Wuhan epicentro della pandemia da coronavirus. Ma la sua esperienza non si è conclusa lì. Il tecnico di 45 anni è poi stato messo in quarantena alla Cecchignola di Roma, una volta rientrato in Italia. Poi un terzo step: tornato a casa sua a Montale, nel modenese, è stato bloccato dal lockdown. Una lunga odissea inseguito da virus e quarantene. Nonostante tutto, Michel è convinto dell’utilità della quarantena. Anzi a proposito dell’Italia afferma: “È solo un parere personale perché non sono un esperto, ma credo che se avessimo fatto un lockdown un po’ più rigido da subito l’avremmo smaltita più in fretta”.
LEGGI ANCHE -> Migranti, in arrivo un’altra nave in Sicilia per la quarantena
LEGGI ANCHE -> Pedopornografia, indagini tra Palermo e Napoli: in due in manette
Intanto proprio oggi tornano ben 137 turisti italiani rimasti bloccati a Cancun, in Messico, a causa dell’emergenza coronavirus. Tornano con un volo speciale della compagnia Blue Panorama. I turisti in questione sarebbero rimasti bloccati soprattutto nella zona caraibica della Riviera Maya. L’Ambasciata d’Italia a Città del Messico ha dunque organizzato un volo per rimpatrio, un volo che rispetta “le norme di sicurezza sul distanziamento di un metro a bordo dei velivoli diretti in Italia”. In Messico restano ora circa 300 cittadini italiani non residenti. La Farnesina riceve costante aggiornamento, tramite le Ambasciate, sulle loro condizioni, in modo da garantire maggiore protezione ai connazionali più in difficoltà.