In pieno Lockdown, Comando Polizia Municipale si trasforma in un centro estetico

L’attività è stata condotta a partire dallo scorso 6 aprile in un comando di Roma, durante il lockdown. Un agente in servizio presso il Pics ha portato la moglie in ufficio a fare la manicure.

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Una situazione a dir poco imbarazzante si è consumata a Roma, in pieno lockdown. Un comando della Polizia Municipale della Capitale, infatti, si è trasformato in un vero e proprio centro estetico. Ovviamente l’edificio era accessibile solo da chi vi lavora all’interno, oltre ai familiari più stretti. Ma a far discutere è il fatto che questa situazione si è consumata all’inizio del mese di aprile, mentre i centri estetici erano chiusi per via del lockdown. Oltre al fatto che un luogo istituzionale, come un comando della polizia municipale, si è di fatto trasformato in tutt’altra attività, sicuramente non connessa con le sue funzioni originali.

La scoperta è stata fatta nelle scorse ore, dopo che è stato beccato uno degli impiegati del comando. L’uomo, infatti, opera presso il Pics, ovvero il pronto intervento del centro storico di Roma. Durante il periodo di lockdown ha portato la propria compagna dentro gli uffici del comando, ma non certo per sporgere denuncia o per altre attività. L’aveva portata con sè sul posto di lavoro per consentirle di farsi una manicure, grazie a una collega particolarmente abile. Non è dato sapere se la poliziotta-estetista si facesse anche pagare per i suoi “servizi”, ma di certo al momento il comando in questione è nell’occhio del ciclone.

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Momento difficile per la polizia municipale di Roma – meteoweek.com

L’episodio in questione sarebbe avvenuto esattamente un mese fa, lo scorso 6 aprile, mentre l’Italia stringeva i denti in pieno lockdown e i titolari dei centri estetici vivevano i primi momenti di difficoltà per la chiusura forzata. E nel frattempo sono stati formulati i primi capi di accusa nei confronti della donna che faceva da estetista mentre si trovava in servizio come agente di polizia. Si tratta di epidemia colposa, abuso delle funzioni, omissione d’atti d’ufficio, esercizio abusivo della professione di estetista ed evasione fiscale. Quest’ultimo reato ipotizzato nei suoi confronti potrebbe riguardare proprio il fatto di ricevere denaro – chiaramente in nero – dalle sue clienti.

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Così, un comando della polizia municipale di Roma finisce nell’occhio del ciclone. Il tutto dopo che è stato sottolineato il grande lavoro da parte delle forze dell’ordine, che durante il lockdown hanno potuto controllare – ed eventualmente multare – chi violava la quarantena senza motivi validi. In ogni caso, a violare le norme create ad hoc durante il lockdown erano proprio i tutori della legge. L’indagine è attualmente in corso e avrebbe portato alla luce che l’agente incriminata farebbe, quando la circolazione è libera, anche servizi a domicilio, sempre ricevendo denaro in nero. Per il momento, le persone coinvolte dall’indagine interna al comando sono tre: due vigilesse che hanno svolto il “servizio” e il marito della donna che è stata scoperta. E per il momento, dal comando tutto tace.

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