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Decreto Maggio, nodo Migranti e aiuti alle imprese: il governo si spacca
Il governo è a lavoro sul Decreto Maggio, nel quale dovrà affrontare questioni spinose riguardanti la regolarizzazione dei migranti e gli aiuti alle imprese.
Sono ore difficili e delicate per il governo, che deve trovare un accordo politico sugli interventi contro la crisi causata dall’emergenza Coronavirus. Durante la settimana l’esecutivo dovrebbe approvare il Decreto Maggio, con un pacchetto di misure economiche da 55 miliardi di euro per gli aiuti alle imprese e alle famiglie, e sciogliere il nodo sulla regolarizzazione dei migranti. Proprio su quest’ultimo tema è nato uno scontro, dopo la proposta del ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, di regolarizzare circa 600mila lavoratori in nero, tra braccianti, colf e badanti. Il ministro Bellanova ha chiesto di inserire la proposta nel Decreto Maggio, ma il Movimento 5 Stelle si dice contrario e chiede un decreto specifico che si occupi dei modi e dei fondi necessari per mettere in atto una sanatoria.
Durante lo scontro tra M5S e Italia Viva, partito di appartenenza del ministro Bellanova, il presidente del Consiglio Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri hanno presentato ai sindacati le misure che dovrebbero essere contenute nella manovra di aiuti a imprese, famiglie e lavoratori. “Stiamo parlando di un intervento cospicuo, certo non sarà la panacea di tutte le conseguenze negative che stiamo vivendo, ma stiamo facendo il possibile per limitare i danni“, ha raccontato il premier Conte. In mattinata il governo incontrerà anche i rappresentanti delle associazioni di categoria di Confindustria, Confesercenti e Confapi, ma nella maggioranza ci sono accesi confronti rispetto ai dettagli delle misure da adottare. Il presidente della Camera Roberto Fico ha dichiarato a riguardo: “credo che è giusto che ci siano dibattiti e anche posizioni differenti, ma poi si deve arrivare a una sintesi comune“. Intanto, però, non ci sono ancora certezze rispetto all’utilizzo dei 10 milioni di euro per aiutare le piccole e medie imprese.
Nel governo c’è una profonda spaccatura tra M5S e Italia Viva sul tema dell’intervento diretto dello Stato con la partecipazione nel capitale delle imprese, cui il partito di Renzi si oppone fortemente. Altri elementi di discordia riguardano gli stanziamenti a fondo perduto per i settori più in crisi e il Reddito d’emergenza destinato alle famiglie in difficoltà e che non beneficiano di altri sussidi. Alcuni rappresentanti del M5S vorrebbero rendere il reddito più strutturale a erogare le somme per due mesi o più. Tra le nuove misure in discussione c’è la proposta del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che vorrebbe rimodulare i contratti collettivi, riducendo l’orario di lavoro ma lasciando inalterati i salari. L’obiettivo è convertire ore di lavoro in corsi di formazione, da finanziare con un fondo del ministero. Inoltre il blocco dei licenziamenti sarà prorogato altri tre mesi.