Se la curva dei contagi dovesse procedere in questa direzione, alcuni esercizi commerciale potrebbero riaprire in anticipo.
“Gli italiani si stanno comportando bene” ha detto Conte e quindi è facile ipotizzare che, se la curva dei contagi prosegue nel suo andamento canonico si potrebbe prevedere un nuovo calendario per gli esercizi commerciali con aperture anticipate per bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Gli ultimi dati della Protezione Civile confermano la discesa della diffusione del virus – con l’incremento dei contagiati totali mai così basso dal 10 marzo. Già il 18 maggio, poi, potrebbero riaprire tantissime attività che si vedevano condannate agli inizi di giugno. Con un punto fermo: si procederà con la massima cautela e prudenza, con un approccio differenziato a seconda della situazione in cui ogni Regione si troverà nel momento in cui andranno rivalutate le misure contenute nel Dpcm. Più
basso sarà l’indice di rischio più sarà possibile aprire. D’altra parte c’è già chi, con largo anticipo si è mosso in questa direzione. In Calabria è «consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto». È quanto previsto da un’ordinanza per la fase 2 firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli, che sarà costretta ad andare in giudizio dopo i provvedimenti presi dal Ministro Boccia. In Sardegna, invece, dall’11 maggio, potranno riaprire anche parrucchieri e negozi di abbigliamento. Il sud è stato il meno colpito dal Covid-19.
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Anche dall’Emilia però arrivano pressioni per la riapertura: «Se tutto andrà come ci auguriamo – ha detto Bonaccini – i tempi previsti per bar, ristoranti e parrucchieri potrebbero essere anticipati» dal 1 giugno al 18 maggio. Anche se la riapertura ovviamente «deve andare di pari passo con una curva epidemiologica che non torni ad essere preoccupante». Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri (Lega), ha già deciso di giocare d’anticipo: i negozi non alimentari potranno essere aperti dall’11 maggio, una settimana prima della data attualmente prevista dal governo. Ormai è una gara a chi fa prima, per dimostrare che una ripartenza è possibile, nonostante le misure del Governo. Sarà davvero tutto così facile?
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