Bana Abdalla Ali, importante giocatore di pallacanestro somalo, è morto a seguito dell’infezione da coronavirus. L’uomo aveva soltanto 54 anni, e lascia soli sua moglie e i suoi quattro figli.
In questo drammatico clima di pandemia, se ne va un importante giocatore di pallacanestro: si tratta di Bana Abdalla Ali, ex giocatore africano morto a 54 anni, in quel di Londra, a causa del coronavirus. Il decesso sarebbe avvenuto lo scorso 28 aprile, e a darne notizia – riporta il New York Times – sarebbe stata la sua famiglia.
L’uomo sarebbe stato diverso tempo in cura presso il Royal Free Hospital di Londra, per un ciclo di cure e controlli durato quasi un mese. Purtroppo, a seguito di alcune complicanze per Ali non c’è stato più nulla da fare. La sua scomparsa lascia soli sua moglie Muna Hared, sua figlia Aaliyah e i figli Abdalla, Amir e Omar.
Bana Abdalla Ali è nato l’11 gennaio 1966 a Mogadiscio, capitale somala. Dopo aver terminato i suoi studi, si è trasferito in Gran Bretagna nel 1990, dove ha frequentato ingegneria alla Middlesex University. Per anni ha lavorato come manager presso Transport for London, l’agenzia governativa che sovrintende alle operazioni quotidiane della rete di trasporti di Londra.
Ma Ali era anche e soprattutto un grande giocatore di basket, e un grandissimo promotore dello sport in Somalia, nell’Africa orientale. Ha dedicato la sua vita alla pallacanestro, inizialmente come giocatore (già prima che scoppiasse la guerra civile nel Paese), poi come segretario generale e responsabile del marketing per la squadra nazionale, diventando anche membro di Fiba Africa.
E proprio quest’anno, Fiba Africa ha reso noto che Ali aveva sensibilmente contribuito all’ottenimento, per la prima volta, di una sponsorizzazione aziendale per la squadra nazionale senior maschile somala. Una sponsorizzazione che ha permesso al team di spotivi di volare in Kenya e partecipare così alle pre-qualificazioni di Fiba AfroBasket 2021.
Sempre la stessa federazione ha poi affermato che l’ex giocatore stava portando a termine un programma atto a garantire ai giocatori e alle giocatrici di pallacanestro somali la possibilità di prendere parte a tutte le attività sportive continentali, comprese le qualificazioni under 18. Un passo molto importante per la Somalia, dato che la guerra civile ha pressoché danneggiato tutte le infrastrutture sportive e gli estremisti religiosi hanno vietato alle donne di fare sport.
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