I 376 boss scarcerati negli ultimi 90 giorni. Ecco la lista che preoccupa le procure

C’è la lista dei boss che devono essere controllati durante il periodo agli arresti domiciliari. Tra questi c’è anche Antonino Sacco, considerato l’erede della famiglia mafiosa dei Graviano.

bonafede boss scarcerati

È arrivata nei giorni scorsi la lunghissima lista dei boss che sono stati scarcerati negli ultimi tre mesi. Sono ben 367, la maggior parte dei quali per motivi di salute e anche per ricevere cure migliori, in un periodo in cui le carceri italiane non scoppiano affatto di salute. L’esplosione dell’epidemia di Coronavirus, infatti, ha causato un affollamento degli ospedali interni alle case circondariali. Per questo motivo, per mezzo di avvocati particolarmente abili, sono stati tantissimi i boss che hanno fatto richiesta di essere scarcerati. Alcuni sono stati trasferiti in un altre strutture, ma molti di loro hanno ottenuto i domiciliari.

E nella giornata di mercoledì, il tanto contestato Dap ha inviato – con discreto ritardo – questo elenco alla commissione parlamentare antimafia. I vertici di questa istituzione aveva esortato più volte, all’invio di questa lista, l’allora capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, che a fine aprile ha rassegnato le dimissioni. Troppe le polemiche piovute sulla sua testa per aver dato il proprio consenso alla scarcerazione di un numero enorme di boss. Persone arrestate a proprio tempo per aver commesso o ordinato i crimini più efferati o aver comandato in maniera illegale sulle proprie città.

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E così, i 367 boss che hanno beneficiato della scarcerazione – ufficialmente per curarsi – hanno finalmente dei nomi e dei cognomi. E sono diffusi più o meno in tutta Italia. Sono 67 nella sola Napoli, 61 a Palermo, 44 a Roma, 41 a Catanzaro, 38 a Milano e infine 16 a Torino. Tutte persone che, a detta dei pm del Tribunale di Palermo durante un’udienza, hanno il “sacrosanto diritto alla salute”. Anche se per loro, come hanno dichiarato gli stessi magistrati, “i domiciliari sono assolutamente inidonei per soggetti ad alta pericolosità”. Per questo motivo si sta lavorando senza sosta per scoprire, attraverso questo lungo elenco, chi è effettivamente “meritevole” del provvedimento.

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Pasquale Zagaria è uno dei boss scarcerati – meteoweek.com

I nomi della lista dei boss

Tra questi, infatti, si trovano nomi altisonanti, che al momento del loro arresto hanno certamente fatto tirare un certo sospiro di sollievo. C’è Antonino Sacco, considerato l’erede al comando della famiglia mafiosa dei Graviano nonchè autore delle stragi che hanno ucciso Falcone e Borsellino. C’è Gino Bontempo, uno dei padrini che fino alla fine dello scorso anno comandava nella zona dei Nebrodi, nel Messinese. Ma sono veramente tanti i nomi dei boss dal nome “pesante”, che hanno ottenuto la possibilità di scontare, almeno per il momento, il resto della propria condanna tra le mura di casa.

Troviamo nella lista Francesco Ventrici, broker che si è arricchito con il commercio di cocaina su scala internazionale. Fabio Costantino, altro uomo capace di arricchirsi e far arricchire la ‘ndrangheta con lo spaccio di stupefacenti a livello mondiale. Ce ne sono tanti che sarebbero ancora in attesa di giudizio, e tre dei boss fatti uscire dal carcere erano in regime di 41 bis. Si tratta di Pasquale Zagaria, Francesco Bonura e Vincenzo Iannazzo. E poi ci sono altri boss, che hanno portato con sè in carcere segreti su attività illegali attualmente in corso, su uccisioni e tanto altro. E le procure di tutta Italia tremano.

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