Tra le conduttrici più apprezzate e conosciute del mondo dello spettacolo nostrano, Silvia Toffanin ha raccontato un po’ di tempo fa quale lavoro svolgeva prima di diventare famosa.
Silvia Toffanin intervistata da Fiorello
Volto di Verissimo, trasmissione che ormai conduce da un bel po’ di anni, prima di diventare famosa Silvia Toffanin ha lavorato come barista. A raccontarlo è stata la stessa conduttrice nel corso di un’intervista concessa a Fiorello a Viva Raiplay.
“Lei è la compagna di PierSilvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo Mediaset: che vaccini ha dovuto fare per entrare in Rai? Lei da giovane prima di fare la modella ha fatto la barista e la signora delle pulizie, ha detto pure che suo padre non la faceva uscire di casa con amici maschi. Barbara D’Urso l’ha mai invitata come caso umano? È vero che il è il suo sogno nel cassetto essere invitata da Barbara D’Urso?”. Domande a cui la Toffanin ha risposto: “Il mio sogno è essere qui, lei non mi ha ancora invitata”.
Inevitabile, poi, un commento sulla vita privata, con Fiorello che ha affermato: “In 20 anni di fidanzamento neanche un gossip, ma lo sa che se tutti fossero come lei non avrebbe nessun ospite a Verissimo?”. Con la conduttrice che risponde: “È vero”.
“Gli ospiti che lei intervista a Verissimo confessano cose mai dette a nessuno, piangono a dirotto, non si vergognano a raccontare tutti i loro segreti” , prosegue Fiorello. Per poi fare una domanda su Silvio Berlusconi. “Lei ha detto che Silvio Berlusconi è un nonno amorevole”, con la Toffanin che afferma: “È vero, dolcissimo”. Allora lo showman le ha chiesto: “Per i suoi nipotini si è mai vestito da Babbo Natale o temeva di essere scambiato per Karl Marx?“. “Si è vestito da Superman”, ha risposto Silvia Toffanin.
Le dichiarazioni di Silvia Toffanin
Nel corso di un’intervista rilasciata qualche tempo fa al settimanale Grazia, Silvia Toffanin ha parlato della sua infanzia e del rapporto con i suoi genitori. A tal proposito ha affermato che i genitori l’hanno sempre lasciata libera di inseguire i propri sogni, tanto da poter viaggiare per il mondo per via dei vari impegni dovuti al suo lavoro nel settore della moda.
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“’Vai, viaggia’ diceva mamma, ‘Non fare come me che sono rimasta qui’. Lo stesso, mio padre. Era come se mi stesse dicendo: ‘Io ti ho insegnato a camminare, ora tocca a te’. Milano, Parigi, Atene, Londra, Barcellona. Avevo iniziato a lavorare molto. Me ne sono andata di casa che avevo sulla parete i poster di Claudia Schiffer, sul letto i pupazzi, ed è ancora tutto lì”.