Pil Italia, economista Reichlin: effetti negativi persisteranno. Così l’economista della London Business School sulla crescita del nostro Paese
Il nostro Paese, secondo il governo, potrebbe registrare un calo del Pil pari all’8%. Nonostante non siamo i soli a vivere un momento economico disastroso, tant’è che l’Europa perde ben 7 punti di Pil, ci si chiede se l’Italia riuscirà a rialzarsi. Ed è l’economista della London Business School, Lucrezia Reichlin, a dire la sua in un’intervista a La Repubblica. Secondo la Reichlin, sarà realistico un calo che va dal 6 al 9%, ma vi sono un paio di punti di incertezza. Questo perché, spiega, “i dati del secondo semestre non ci sono ancora e, secondo, non è chiaro se l’effetto del lockdown sarà temporaneo o permanente. Mi aspetto che gli effetti negativi saranno molto persistenti“.
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Reichlin spiega che le poderose manovre del governo sono comunque meno imponenti di quelle di altri Paesi come la Germania. “Ciò è naturale data la fragilità dei nostri conti pubblici. Ma il problema principale è la messa in opera di queste politiche e il ritardo con cui la liquidità arriva a imprese e famiglie”. Il debito pubblico è un problema che ci appesantisce e la crisi dovuta all’emergenza Coronavirus sta peggiorando la situazione fino a far crescere il Pil del 155%. Secondo Reichlin il nostro Paese non può stare tranquillo. “La sostenibilità del debito dipende dalla differenza tra tasso di crescita del Pil e tasso di rifinanziamento. Per il primo, l’Italia deve fare un grande sforzo di rilancio ma sarà difficile affrontare i problemi strutturali della nostra bassa crescita”. Per quel che concerne il secondo, invece, la problematica maggiore è incentrata sul “tenere a bada il cosiddetto premio a rischio, cioè quella remunerazione oltre il tasso sicuro che gli investitori chiedono per intraprendere un investimento rischioso”. Ed è in questo contesto che è importante avere una politica stabile, perché “il premio a rischio relativo a un investimento sul debito italiano dipende da stabilità politica e capacità di far ripartire l’economia reale ma anche dall’intervento della Bce. Per ora ci assicura tassi molto bassi fino a fine dell’anno. Poi si vedrà. Dipenderà dal consenso politico che si creerà in Europa a sostenerne l’azione”.