Bechis (Il Tempo) attacca l’operato del Governo: una cura da 80 miliardi fatta di assistenzialismi e di redditi di cittadinanza mascherati. “Direzione miope, la manovrà si rivelerà un fallimento”
Cosa produrrà la manovra del Governo? Nei provvedimenti fin qui studiati, sono in ballo circa 80 miliardi di liquidità per consentire al paese di ammortizzare il colpo del lockdown bimestrale. Il giornalista Franco Bechis – Il Tempo – considera sul nascere un fallimento la strategia adottata dall’esecutivo. Vediamo perchè. “Dei 25 miliardi teorici del decreto Cura Italia varato dal governo -ha spiegato – dopo oltre un mese e mezzo attuato nemmeno per metà di quella somma, circa 10,3 miliardi erano interventi di assistenza sociale. Oltre a questi, anche se non incidono sul deficit corrente per motivi squisitamente contabili, c’erano 4,8 miliardi di contributi figurativi legati a quella assistenza sociale. Una sola azienda veniva in concreto aiutata, ed era Alitalia, per cui c’erano 500 milioni di euro. Ora – sia pure fra grandi liti di maggioranza, il governo di Giuseppe Conte sta per approvare il suo decreto-annuncio bis che secondo lo scostamento già deliberato nei conti pubblici, ammonterebbe a 55 miliardi di euro”.
Un secondo provvedimento che non piace a Bechis. “Ancora una volta quella somma teorica che chissà quando e come verrà effettivamente spesa riguarderà all’80% interventi di protezione sociale. La cosa più costosa e importante di quel decreto è infatti il reddito di emergenza, una sorta di mini reddito di cittadinanza (si parla di 400 euro al mese) dati a una platea nuova e più allargata. Oltre a questo intervento si replicheranno le misure del precedente decreto Cura Italia: i 600 euro che per alcuni degli aventi diritto saranno aumentati a 800 o mille euro per due mesi invece che una tantum.
E ancora la raffica di cassa integrazione anche per i lavoratori che non ne hanno diritto, i vari bonus una tantum. Alla fine degli 80 miliardi teorici utilizzati per affrontare la crisi quasi il 90% servirà alla protezione sociale. Che sia necessario aiutare chi oggi è restato senza stipendio in seguito al lockdown deciso dal governo italiano per la pandemia è fuori di dubbio. Ma che la sola direzione imboccata sia quella è miope. Perchè che fine fanno le aziende?”.
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“Conte poco esperto di economia”
“Si stanno usando 80 miliardi di euro – prosegue Bechis – per dare da mangiare (poco, assai poco) a chi non ha più lo stipendio e probabilmente continuerà a non averlo più anche quando si potrà riprendere a pieno ritmo, se mai arriverà quel giorno. Conte è convinto che nessuno perderà il lavoro perché lui ha decretato così, vietando di licenziare chicchessia. Il che fa capire la scarsissima esperienza di economia che ha l’attuale presidente del Consiglio, che presta orecchio a molti grillini che ne sanno ancora meno e ai vecchi ruderi della sinistra che di pasticci in materia ne hanno combinati più di uno”.