Lo scorso 24 aprile la Hunziker a Striscia la notizia ha commentato l’outfit della giornalista Giovanna Botteri: “A ogni collegamento dalla Cina, la corrispondente sfoggiava il medesimo abito nero”. La corrispondente della Rai risponde con una lettera: “Conta ciò che le giornaliste dicono”.
La Hunziker è stata accusata di body shaming per quanto affermato sulla Botteri durante la puntata di Striscia la notizia del 24 aprile: “A ogni collegamento dalla Cina, la corrispondente sfoggiava il medesimo abito nero”. Giovanna Botteri è una giornalista Rai, corrispondente da Pechino e, a quanto pare, recente oggetto di critiche estetiche da parte dei conduttori di Striscia. Il Tg satirico avrebbe dunque commentato l’ondata di body shaming che sui social si sta concentrando sulla figura di Giovanna Botteri. Ma il programma satirico non l’avrebbe fatto prendendone le difese, anzi calcando le critiche. La giornalista non si trucca e non si cura per le dirette. E al coro si è unita anche Michelle Hunziker, famosa per il suo impegno contro le discriminazioni sulle donne e promotrice della Onlus Doppia Difesa. La Hunziker ha assunto, quindi, una posizione ipocrita?
Molti i commenti da parte dei professionisti del settore, soprattutto a difesa della giornalista Giovanna Botteri. Su Twitter il consigliere della Rai Riccardo Laganà ha commentato: “Noi siamo orgogliosi di Giovanna Botteri. Il body shaming contro di lei è indegno e inaccettabile. Rai è al suo fianco mentre continuerà a raccontarci il mondo con la sua bravura. Anche Presidente e Ad prendano netta posizione contro questo odioso fenomeno, a tutela dei dipendenti”. Anche Laganà, quindi, si unisce alla solidarietà nei confronti della Botteri già manifestata dalle Commissioni Pari Opportunità di Fnsi, Usigrai e Odg nazionale.
Ma a rispondere alle critiche è direttamente Giovanna Botteri, attraverso un intervento pubblicato sul suo sito e sui social dell’Usigrai. E commenta allargando la discussione, prescindendo dalla difesa della propria persona e focalizzando l’attenzione sulla pratica diffusa del body shaming. La giornalista afferma: “Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi”. Poi la Botteri rivendica: ciò che conta è la professionalità della giornalista, non l’abito che indossa durante le dirette. “Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista“.
Poi un invito all’azione e alla reazione, alla coesione per scardinare definitivamente l’utilizzo di questo tipo di attacchi pretestuosi. “A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne”. Insomma, partire dalla vicenda per fare cordone e stigmatizzare una pratica, in verità, molto diffusa.
Intanto arriva anche la replica di Michelle Hunziker che, attraverso le storie Instagram, risponde alle accuse. La Hunziker bolla la vicenda come fake news: “Ho visto che si è alzato un polverone incredibile su una fake news totale, cioè dicono che noi abbiamo offeso pesantemente una giornalista che si chiama Giovanna Botteri, cosa assolutamente non vera”. Anzi, la Hunziker osa: ribalta la prospettiva. “Con Striscia abbiamo mandato in onda un servizio a favore di questa giornalista, dicendo che tanti media e molti social l’hanno presa in giro per il suo look e invece noi prendiamo atto del fatto che si è fatta un’ottima e una bellissima messa in piega“. E ancora: i commenti sulla Botteri sarebbero in piena armonia con lo stile di Striscia la notizia. “Questo non è attaccare una persona, è rimanere nei toni di ‘Striscia’ come sempre e soprattutto non è body shaming. Va bene? Cerchiamo di andarle a vedere le cose prima di accusare. Ok?”.
A commentare la bufera relativa al body shaming fatto alla giornalista Giovanna Botteri è stata anche la Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova che nella sua pagina Facebook ha scritto il seguente commento ai fatti: “Il taglio di capelli o il vestito non riguardano professionalità e competenze, né incidono su autorevolezza e capacità di svolgere il nostro lavoro. Il lusso di essere normali senza smettere di essere brave. Per questo ogni giorno #vestocomevoglio e #mipettinocomevoglio”.
Un commento necessario quella della Ministra Bellanova, anche lei vittima di body shaming quando venne pesantemente criticata per il suo abbigliamento il giorno in cui venne presentata la squadra di Governo di Giuseppe Conte.
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