Fase 2 dell’emergenza coronavirus e distanziamento sociale: in arrivo, tra gli incentivi, card da 200 euro per l’acquisto delle due ruote e bonus regionali. Intanto Bologna e Milano allestiscono chilometri di piste ciclabili.
Come affrontare la fase 2 dell’emergenza coronavirus mantenendo il distanziamento sociale? In arrivo incentivi per due ruote e monopattini, per incentivare alla mobilità sostenibile. Si tratta, ben inteso, di uno dei modi per aggirare gli assembramenti sui mezzi pubblici. Ma, a quanto pare, una modalità gradita al Governo, che annuncia anche gli adeguati finanziamenti. Lo scopo è incentivare all’utilizzo di biciclette e monopattini per la mobilità all’interno della città. Anche perché metropolitane, tram e bus saranno sottoposte alle strette degli ingressi contingentati. E allora sarà necessario trovare un altro modo per spostarsi in città, magari anche ecologico. Sarebbe una soluzione ideale anche per evitare una paralisi del traffico in città, qualora tutti scegliessero di rimpiazzare i mezzi pubblici con le loro autovetture. A questo punto il Governo, l’Istituto superiore di sanità e le istituzioni in toto stanno già pensando alle due ruote come possibile soluzione, e arrivano i primi incentivi.
In arrivo card da 200 euro per l’acquisto di bici
Un primo provvedimento potrebbe arrivare nella settimana del 4 maggio. In quella settimana il Governo dovrebbe varare il cosiddetto decreto maggio. E quel decreto potrebbe contenere una sorpresa. Tra gli incentivi, una card da 200 euro per l’acquisto di due ruote: biciclette, anche elettrice, e monopattini. In alternativa, il bonus potrà essere speso in servizi di car sharing. Anche in quest’ultimo caso, lo scopo principale resta uno: evitare assembramenti all’interno dei mezzi pubblici.
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A confermare la notizia anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, che ha commentato: “È allo studio il riconoscimento di un ‘buono mobilità alternativa’, per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 60.000 abitanti, pari a 200 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale”. Anche il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi ribadisce l’intento di puntare sulla mobilità sostenibile: “È nostra intenzione coinvolgere anche i sindaci affinché si cominci a mettere su carta da subito l’avvio di piste ciclabili aggiuntive a quelle già esistenti, magari utilizzando in via transitoria le corsie preferenziali, aprendo nuovi varchi per bici, e-bike e monopattini”.
Regioni e comuni iniziano ad attrezzarsi
In prima linea il Trentino. Tant’è che la Giunta provinciale di Trento ha addirittura anticipato il Governo nel provvedimento della bonus card. La Giunta provinciale ha già incentivato attraverso un bonus l’acquisto di biciclette per i lavoratori residenti nei cinque centri più grandi del Trentino: Trento, Rovereto, Pergine, Arco e Riva del Garda. Il vicepresidente della Provincia, Mario Tonina, ha commentato il provvedimento: l’obiettivo è allentare la pressione sui mezzi pubblici durante la fase 2. Nel caso del Trentino il bonus corrisponde a un contributo pari al 50% della spesa. Un contributo che comunque non deve superare i 100 euro per i mezzi normali e non più di 500 per i mezzi a pedalata assistita. Per l’incentivo la regione ha stanziato circa un milione di euro. E ancora una buona notizia: il bonus trentino sarà cumulabile con quello governativo.
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Anche Milano si attrezza: entro l’estate sono stati previsti 23 km di nuove piste ciclabili. I comuni, intanto, stanno organizzando nuovi piani di mobilità che fungano da incentivo per bici e scooter. E Milano sarà in prima linea con i suoi 23 nuovi km di piste ciclabili. Anche qui, lo scopo è di supplire alla riduzione di capacità dei mezzi pubblici. Le piste, allora, avranno l’obiettivo di collegare il centro con le periferie. La prima pista ciclabile da 6 km collegherà San Babila a Sesto Marelli. E i lavori sono già iniziati il 29 aprile. La pista sarà segnaletica. Segnaletica anche la pista in viale Monza, realizzata attorno allo spartitraffico. In questo caso, però, saranno predisposti dei paletti in gomma per creare una separazione tra bici e auto.
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Milano diventerebbe anche la “casa avanzata delle biciclette“. E’ stato autorizzato dal ministero dei Trasporti. Cosa vuol dire? Si tratta di un nuovo tipo di segnaletica. A ogni incrocio con semaforo saranno due le linee d’arresto: una per le bici e una per le auto. Quella per le auto sarà arretrata rispetto alla prima. Si tratta di un provvedimento predisposto soprattutto per garantire maggiore sicurezza ai ciclisti. Tra le altre piste ciclabili che saranno realizzate: da Bande nere fino a Bisceglie, dal quartiere Isola fino a via Farini e il Cimitero Monumentale.
In prima linea in Italia per la rivoluzione della mobilità sostenibile anche Bologna. Il progetto ha già un nome: la Bicipolitana. E non solo un nome. E’ già stata delineata una rete metropolitana capace di collegare Bologna ai principali centri abitati e centri di interesse lavorativo del bolognese. In totale saranno srotolati 493 km di rete ciclabile. Tra questi, 145 km sono già stati completati. La rete avrà 10 direttrici principali e 6 linee complementari. Il progetto è stato predisposto dal Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). Si tratta di un piano già in parte realizzato, in parte in corso di realizzazione. Entro l’anno ci saranno già le prime aperture: la Reno-Galliera e il tratto bolognese della Ciclovia del Sole (cantiere aperto domani 4 maggio).