Coronavirus, Fase 2: Boccia e l’impugnazione ordinanza per Calabria

Il Ministro degli Affari Regionali Boccia si scaglia contro il Presidente della Regione Calabria, Santelli, che “deve ritirare l’ordinanza”.

Coronavirus, Fase 2: Boccia e l’impugnazione ordinanza per Calabria – meteoweek

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha annunciato che ricorrerà al Tar contro l’ordinanza della Calabria che ha anticipato alcune riaperture di esercenti non previste nell’ultimo Dpcm del governo: è arrivato l’annuncio dopo giorni di botta e risposta mediatica con Jole Santelli. Boccia ha fatto notare che non era mai successo nella storia della Repubblica che un’emergenza sanitaria si trasformasse in pandemia. E in questo caso le linee guida le dovrebbe dare lo Stato e le Regioni si devono adeguare e rispettarle; secondo il Ministro: “Ci sono state discussioni forti, però mai violazioni di regole a parte la Calabria”, dice Boccia ricordando la diffida inviata alla governatrice calabrese Santelli; e che senza il ritiro dell’ordinanza “nelle prossime ore” ci l’impugnazione “domani mattina al Tar. La Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione”. La rabbia è tanta e non sembra scemare, anche perché la Regione del Sud Italia non accenna a retrocedere nemmeno un passo. Il momento è il più sbagliato di tutti: finalmente i contagi stanno scendendo, la situazione è delicata. Bisogna essere forti adesso, rimanere uniti, non trasgredire.

Leggi anche –> Calabria: Governo eviti prove di forza, non ci piegheremo

La Calabria riapre (Foto di repertorio) – meteoweek

Leggi anche –> Fase 2, Salvini: “d’accordo con apertura in Calabria, evita rischio malavita”

Jole Santelli comunque ha già annunciato che non farà marcia indietro: “Non la ritiro, tra sei giorni il Governo farà un Dpcm uguale alla mia ordinanza“, rivendica. “Il problema che abbiamo avuto sono i contagi di ritorno. Il governo faccia il governo, mi aiuti a gestire questa situazione”. Secondo il Presidente di Regione i ristoranti sarebbero stati riaperti dal governo prevedendo l’asporto e lei avrebbe solo aggiunto “la possibilità di qualche tavolo fuori”… ha dimenticato però di prevedere il rispetto del distanziamento sociale e la santificazione dei locali. A sostenere questa posizione così radicale c’è anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha detto che secondo lui con prudenza e intelligenza è possibile bere un caffè. Il problema forse è il dibattito sul significato della parola “prudenza”. La speranza è che si renda conto della gravità del provvedimento e lo ritiri, ma è molto flebile. La mossa sembra più politica che economica. Boccia, comunque non si arrende e insiste con SkyTg24: “Mi auguro che la presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell’atto è illegittimo”. Quanto andrà avanti il braccio di ferro?  Domani 4 maggio l’Italia assisterà alle prime riaperture (esclusa la Calabria, s’intende), spostarsi sarà nuovamente possibile ma solo per ragioni di comprovata urgenza sanitaria, per motivi di lavoro o per andare a trovare i congiunti. L’apertura di bar e ristoranti è prevista per l’inizio di giugno, se la curva dei contagi continua con il suo trend positivo. Ovunque, tranne in Calabria dove già da domani ci si potrà sedere all’aperto.

Gestione cookie