Nuovi poveri nel nostro paese, la Caritas. “In tanti si rivolgono per la prima volta ai centri di ascolto rispetto al periodo pre-emergenza. Cresce la richiesta di beni di prima necessità, cibo, viveri e pasti a domicilio, empori solidali, mense, vestiario, ma anche la domanda di aiuti economici per il pagamento delle bollette”
I nuovi poveri in Italia sono raddoppiati. Lo dice la Caritas, che allega un quadro preoccupante nel pieno dell’emergenza coronavirus. Sempre più persone chiedono aiuto, ascolto, cibo, indicazioni per le mense, soldi per pagare le bollette l’affitto. Ma anche semplici indicazioni per le partiche di sostegno e per trovare lavoro. Accanto a questi numeri inquietanti c’è anche il dato, positivo, che parla di aumento dei volontari under 34 anni. Sono alcuni dei dati dell’indagine, svolta attraverso un questionario destinato ai direttori/responsabili Caritas, con cui l’organizzazione pastorale della Cei (Conferenza episcopale italiana) ha cercato di tracciare il cambiamento nei bisogni dei nuovi poveri, le loro fragilità e le richieste intercettate nei Centri di ascolto e/o servizi Caritas. Capire come come mutano gli interventi e le prassi operative sui territori; quale è l’impatto del Covid-19 sulla creazione di nuove categorie di poveri, ma anche su volontari e operatori.
Si conferma, come anticipato nei giorni scorsi, il raddoppio delle persone che per la prima volta si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo di pre-emergenza. Cresce la richiesta di beni di prima necessità, cibo, viveri e pasti a domicilio, empori solidali, mense, vestiario, ma anche la domanda di aiuti economici per il pagamento delle bollette, degli affitti e delle spese per la gestione della casa. Nel contempo, aumenta il bisogno di ascolto, sostegno psicologico, di compagnia e di orientamento per le pratiche burocratiche legate alle misure di sostegno e di lavoro.
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Un dato confortante è il coinvolgimento della comunità e l’attivazione solidale che nel 76,2% delle Caritas monitorate ha riguardato enti pubblici, enti privati o terzo settore, parrocchie, gruppi di volontariato, singoli. Un incremento di iniziative percepito anche a livello nazionale. Il primo segnale è giunto da Papa Francesco e dalla conferenza episcopale italiana che ha messo a disposizione un contributo di 10 milioni di euro dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. A tutto questo si affianca la risposta alla campagna Caritas “Emergenza coronavirus: la concretezza della carità”, che ha raccolto finora più di 1,9 milioni di euro da parte di 3.760 offerenti. Oltre alle donazioni di singoli, si registrano quelle di aziende, imprese, comunità, parrocchie e altre Caritas nazionali.
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Un messaggio di speranza per il futuro giunge anche dall’aumento dei volontari giovani, under 34, impegnati nelle attività e nei servizi, che hanno consentito di far fronte al calo degli over 65 rimasti inattivi per motivi precauzionali. Purtroppo 42 tra volontari e operatori sono risultati positivi al Covid19 in 22 Caritas diocesane e in 9 Caritas si sono registrati 10 decessi.
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