Mascherine “false”e Pivetti, spunta contratto da 30 milioni col governo

Mascherine “false”e Pivetti, spunta contratto da 30 milioni col governo. Secondo le indagini della Procura di Savona, le mascherine non avevano certificazione a norma di legge

Irene Pivetti
Irene Pivetti

Nell’inchiesta delle mascherine “false” in cui è coinvolto l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, spunta un contratto da 30 milioni di euro tra la Only Italia Logistics, società di cui è amministratrice unica e il Governo. Si tratta di 8 pagine protocollate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in cui vi sono tutti i dettagli. Nel documento si legge che la suddetta società si impegnava a fornire 15 milioni di mascherine. Tali mascherine sarebbero dovute arrivare dalla Cina per un importo di 30 milioni di euro. Tuttavia, questo lotto di dispositivi di protezione è sotto sequestro dalla Procura di Savona poiché le mascherine sono ritenute “false”, ossia non hanno le certificazioni previste dalla legge.

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Alla Pivetti vengono contestati i seguenti reati, frode, ricettazione, vendita di oggetti con impronte contraffatte, violazione legge doganale. All’inizio di marzo 2020, quando la pandemia stava causando migliaia di decessi nel nostro Paese, il Governo si era trovato a varare procedure rapide per evitare intralci burocratici. Per i fornitori, quindi, procedure agevolate,  senza dover ricorrere a fidejussioni: il 60% dell’importo pagato in anticipo alla firma del contratto, mentre il  40% una volta sdoganate le protezioni. Con queste norme, si sono potute fare avanti anche società che non avrebbero potuto adempiere ai contratti.

Infatti, successivamente, una volta che Domenico Arcuri è diventato commissario per l’emergenza, le condizioni economiche sono cambiate, diventando più severe. Attualmente, date le contestazioni per inadempienza del contratto, la Only Italia Logistics di Irene Pivetti dovrebbe restituire al Governo circa 31 milioni di euro.

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