Licenziamenti sospesi e Reddito di emergenza | Cosa prevede la Fase 2

Fase 2. Una bozza del governo prevede nuove regole per la Cig e per il reddito di cittadinanza. Ma nelle misure non mancheranno anche incentivi per i centri estivi e bonus per le baby sitter

Cambierà a partire dalla fase 2 il periodo di sospensione previsto per i licenziamenti. Nella bozza di decreto legge preparata dal governo ci saranno interessanti novità per quanto riguarda la chiusura dei rapporti lavorativi. Vediamo in che modo. “Il datore di lavoro- si legge – che indipendentemente dal numero dei dipendenti nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 17 marzo 2020 abbia proceduto al recesso del contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’articolo 3 della legge 15 luglio 1966, n. 604, può – si legge – in deroga alle previsioni di cui all’articolo 18, comma 10, della legge 20 maggio 1970, n. 300, revocare in ogni tempo il recesso purché contestualmente faccia richiesta del trattamento di cassa integrazione salariale in deroga, di cui all’articolo 22, dalla data in cui abbia avuto efficacia il licenziamento. In tal caso, il rapporto di lavoro si intende ripristinato senza soluzione di continuità, senza oneri né sanzioni per il datore di lavoro”.

“È istituito, attraverso tre criteri, a decorrere dal mese di maggio 2020, il Reddito di emergenza, di seguito denominato ‘Rem’. Si tratta di una misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. È erogato per tre mensilità a decorrere dal mese in cui è stata presentata la domanda”. Vediamo nel dettaglio i criteri per accedervi.

1) Un valore del reddito familiare, nel mese precedente la richiesta del beneficio e in ciascuna mensilità che precede le erogazioni successive, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio di cui al comma 6; 2) Un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000; 3) Un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) inferiore ad euro 15.000. Nel caso di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza, “il Rem puo’ essere richiesto ad integrazione della somma goduta”.

Nel caso di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza, “il Rem può essere richiesto ad integrazione della somma goduta”. Il Rem è determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili fino ad un massimo comunque non superiore a 800 euro mensili”.

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Le misure per i liberi professionisti

Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019, è riconosciuta una indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro”.

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Bonus baby sitter e centri estivi

Il bonus “baby sitting” viene esteso “ai servizi socio educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia”. Detrazione fino a 300 euro per i centri estivi dei figli fino a 16 anni. e’ quanto prevede la bozza dell dl che sarà nei prossimi giorni sul tavolo del Cdm. La detrazione vale “limitatamente all’anno 2020” per i contribuenti con reddito complessivo fino a 36.000 euro e “puo’ essere usufruita nei limiti dell’ammontare non coperto da eventuali altri contributi pubblici”.

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