Secondo il virologo il virus risentirebbe del caldo e sarebbe in ritirata dall’Italia: il pericolo coronavirus dovrebbe, dunque, andare spegnendosi.
Guido Silvestri, virologo originario di Senigallia, attualmente impiegato all’Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, e considerato uno dei massimi esperti in materia a livello internazionale è ottimista: il numero dei ricoveri scende insieme a quello dei morti a dimostrazione del fatto che il virus sembrerebbe risentire del caldo. Silvestri, con un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, con tanto di grafico, ha spiegato che i dati in arrivo dal nostro Paese fanno ben sperare in un superamento a breve dell’emergenza. Ovviamente non è questo il momento di abbassare la guardia. Per uscirne è necessario: monitoraggio (sia delle infezioni che del livello di immunità, con test sierologici e virologici, ed anche con “contact tracing”); flessibilità (sia nel riaprire che, se necessario, nel richiudere, anche a livello loco-regionale); coordinazione (a livello nazionale, tra regioni, ma anche internazionale, integrandosi con le strategie usate in Europa, USA, Cina etc). Ed almeno nelle prime settimane di apertura, con il virus che ancora circola, sarà cruciale usare molte mascherine, buon distanziamento sociale e tanta igiene personale – secondo il virologo.
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La ragione della retrocessione in termine di casistiche dovute al virus potrebbe dipendere dalla mancanza di freddo. Secondo il virologo Silvestri, infatti:”Quando si dice ‘a questo virus non piace il caldo’ non ci riferisce alla temperatura a cui il virus stesso viene disattivato dal calore, ma alle temperature che rendono instabili le goccioline di fomiti (saliva, starnuti, tosse etc) che trasportano il virus nell’ambiente.” Questo meccanismo è noto ai virologi da tempo e spiega perché tutte le infezioni virali respiratorie sono altamente stagionali con chiarissima predilezione per l’inverno. Potrebbe essere, dunque, una fase 2 più tranquilla all’insegna della recessione della pandemia e della speranza per un futuro il più vicino possibile alla normalità e quindi come ha giustamente detto il virologo Silvestri: “Barra a dritta e avanti tutta verso la fine del tunnel”.