Coronavirus, giornata di grandi sequestri di mascherine in tutta Italia. Coinvolte Modena, Napoli e Roma.
Iniziamo in provincia di Modena la rassegna dei grandi sequestri di mascherine da coronavirus effettuati in giornata. A Modena la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 157.000 mascherine del valore di 800.000 euro. Sono due le operazioni messe in atto, finalizzate al contrasto di pratiche commerciali illecite legate all’emergenza coronavirus. I titolari delle due aziende sono stati accusati di reato di frode in commercio e nelle pubbliche forniture. Infatti le Fiamme Gialle hanno individuato mascherine Ffp2 non a norma con i criteri e requisiti di sicurezza. Le mascherine erano distribuite in tutta la provincia e non solo. La commercializzazione si estendeva a tutto il territorio nazionale. Quindi un primo intervento della Guardia di Finanza: sequestrate 132.800 mascherine. L’azienda aveva sede a Sassuolo e fabbricava mascherine prive della marcatura Ce e senza certificazioni dell’Istituto Superiore di Sanità o dell’Inail. Ovviamente le mascherine non erano a norma. La merce proveniva da un fornitore cinese e aveva, come unica certificazione, un “Certificate of Compliance”. Il documento non è abbastanza per attestare la sicurezza delle mascherine.
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Poi un secondo sequestro a Modena. Anche in questo caso prodotti dalla Cina. Le mascherine recavano la marcatura Ce, legata alla presentazione di un “certificato di conformità”. Ma il certificato era stato rilasciato da una società non autorizzata. Sequestrate quindi 10.470 mascherine nel magazzino e altre 13.884 dagli acquirenti della merce. Gli acquirenti sono stati rintracciati in tutta Italia: Milano, Como, Trento, Reggio Emilia, Perugia.
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Anche a Napoli la situazione non migliora. Sequestrate nel quartiere Ponticelli di Napoli oltre 24.000 mascherine. Anche qui, impresso il falso marchio “Ce”. Sequestrate anche 5.000 confezioni di farmaci spacciati come anti-coronavirus. Anche qui provenienti dalla Cina. I farmaci erano anche privi di autorizzazione alla compravendita. L’operazione è iniziata con un controllo su strada. Poi la perquisizione nell’abitazione di un 39enne di origine cinese. Lì le risposte contraddittorie del sospetto aveano alimentato i dubbi dei finanzieri. Ora l’uomo è stato denunciato per commercializzazione abusiva di medicinali, vendita di prodotti con segni mendaci e ricettazione. Poi è stato sanzionato e segnalato al prefetto: l’uomo avrebbe anche violato il lockdown senza valida giustificazione. Ma non è l’unica operazione svolta a Napoli, anzi. Fino ad ora sono state sequestrate oltre 730.000 tra mascherine e altri dispositivi di protezione. Sono 41 i sanzionati, di cui 27 denunciati.
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Grandi sequestri anche a Roma. Sequestrati 520mila pezzi tra: mascherine, prodotti igienizzanti e termometri ottici non conformi alla normativa. Denunciate alla procura della Repubblica di Roma 8 persone. I reati di cui sono accusati sarebbero: frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti contraffatti. E sono 420 mila le confezioni di prodotti igienizzanti sequestrate dalle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano. I sequestri sono stati effettuati nel corso delle ispezioni eseguite in rivendite della Capitale e in un opificio situato in provincia. Sull’etichetta dei prodotti apparivano le proprietà disinfettanti, ma mancava l’autorizzazione del ministero della Salute. Poi, sequestrati più di 100mila dispositivi tra mascherine protettive e termometri ottici con rilevamento a distanza non conformi alla normativa. La merce è stata sequestrata in diversi esercizi commerciali nel quartiere Prenestino. In alcuni dispositivi il marchio Ce era contraffatto, il altri mancava l’autodichiarazione inviata all’Istituto Superiore di Sanità. L’autodichiarazione è necessaria all’attestazione delle caratteristiche tecniche della merce. Ma c’è dell’altro. E’ stata anche trovata altre merce contraffatta nel magazzino di una società legata a un cittadino cinese. Qui i militari hanno sequestrato oltre 354.000 calzature con modelli e marchi contraffatti.