Coronavirus, fase 2 Carlo Cracco: “piuttosto chiudo”

Carlo Cracco si sfoga ad “Un giorno da pecora” criticando il plexiglass. Lo chef stellato preferisce mantenere il locale chiuso, piuttosto che ricorrere alla barriera separatrice..

Carlo Cracco ad un “Giorno da pecora”

I ristoratori sono ancora in attesa di ripartire e tra questi c’è anche lo chef Carlo Cracco, proprietario di alcuni ristoranti, come quello nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, che vanta una stella Michelin, Carlo e Camilla in segheria e Carlo e Camilla in Duomo.

L’ ex giudice di Masterchef durante la trasmissione “Un giorno da pecora” su Radio Uno, ha detto la sua sull’ultimo Dpcm del governo che regolamenta la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus: “Forse qualcosa in più si poteva fare – ha chiosato Cracco – ognuno di noi ha i propri desideri, più che altro per ritornare alla normalità, però bisogna anche seguire quelle che sono le disposizioni”.

Vade Retro Plexiglass

Nonostante i ristoranti di Cracco attualmente siano chiusi, sono comunque operativi con il servizio di delivery, le consegne a domicilio: “Cerchiamo di sopravvivere e di non farci venire la malinconia”.

Giorgio Lauro e Geppi Cucciari conduttori del programma radiofonico, ad un certo punto chiedono a Carlo Cracco su come si immagina la ripartenza, e in particolare sulla possibilità di utilizzare le  barriere di plexiglass per separare i suoi commensali. Su questo punto lo chef veneto non ha lasciato alcun dubbio:“Plexiglass no, piuttosto chiudo. Credo che più che altro il problema non sia quello delle distanze, il problema principale è quello di poter lavorare in sicurezza.”

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Riduzione dei coperti e bollicine

Tuttavia Cracco ha voluto puntualizzare che il suo locale si sta attrezzando per poter effettuare i tamponi ai suoi dipendenti: “Se non fotografiamo mai questa situazione non l’avremo mai – ha evidenziato, riferendosi alla natura istantanea dell’esito del tampone -. Poi andrà fatto di nuovo, un po’ come gli esami del sangue. Se uno è positivo viene tenuto fuori, chi è negativo può tornare al lavoro”.

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Lo chef ha poi spiegato come il suo locale si adatterà alle nuove disposizioni, che prevedono la riduzione del numero dei coperti. Questo sarà l’unico grande cambiamento che si vedrà nel suo ristorante: “Non vedo altre barriere che si possano frapporre tra cliente e personale. Già sarà una situazione strana, perché la voglia di andare al ristorante non sarà tantissima. Stiamo venendo fuori da una guerra. Il problema principale lo vedo sul lato economico – ha poi aggiunto lo chef – non so quanti avranno voglia e possibilità di tornare ai ristoranti come prima”.

Cosa offrirà Cracco come primo piatto ai clienti che andranno a mangiare nel suo ristorante al momento della ripartenza? Chiedono Lauro e Cucciari.  “Bollicine per tutti, mangiare non ne abbiamo bisogno, abbiamo mangiato fin troppo”. Questa è stata la risposta dello chef, lasciando di stucco gli ascoltatori.

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