Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria si rivolge al Governo: “In Italia non esiste clausola di supremazia, non ci piegheremo”.
Il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini in una nota avverte il Governo: “Il Governo rinunci alla prova di forza, all’esibizione muscolare, persegua la strada del dialogo e della leale collaborazione”. Continuano, dunque, le tensioni tra Governo e regione Calabria.
Il 30 aprile la governatrice della Calabria Jole Santelli ha disposto un’ordinanza secondo cui è “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. L’ordinanza sembrerebbe dunque ignorare le direttive del Governo sulla fase 2: le regioni possono disporre di alcune libertà sulla gestione locale, ma la direzione deve essere unitaria. Ma oltre alle direttive generali, l’ordinanza sembra contraddire quanto affermato nel Dpcm per la risotrazione: bar e ristoranti resteranno chiusi. Secondo l’ordinanza della regione Calabria, invece, queste stesse attività “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime anti contagio e ferma restando la normativa di settore”. E’ allora arrivata la risposta del Governo contro l’ordinanza emessa dalla governatrice. L’esecutivo ha già annunciato la diffida. Una diffida che potrebbe sfociare in una vera impugnativa. In caso di rifiuto, il governo potrebbe decidere di ricorrere al Tar o alla Consulta per impugnare l’ordinanza. I provvedimenti del Dpcm infatti sono validi su tutto il territorio nazionale, e le ordinanze regionali o comunali si possono muovere in limitata libertà: possono decidere come applicare quelle direttive, ma non di eluderle.
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Oggi Tallini avverte il Governo: “Governo non vada oltre alla diffida, altrimenti aprirà un conflitto molto duro non tanto e non solo con la Regione Calabria, quanto con tutto il sistema delle autonomie regionali su cui si fonda la nostra Repubblica”. La questione, ammonisce Tallini, potrebbe sfuggire di mano e aprire un conflitto senza proporzioni tra Governo e regioni. E ancora: “Al ministro per gli Affari regionali Boccia, che in queste ore sta parlando irresponsabilmente di un atteggiamento della Calabria ‘ostile al Governo’ debbo ricordare che in Italia non esiste la clausola di supremazia che consente al potere centrale di sospendere l’autonomia delle Regioni. Se insisterà sulla linea dura, se cercherà di introdurre in maniera subdola una forma di clausola di supremazia a colpi di ricorsi, sappia che non ci faremo piegare e risponderemo con altrettanta fermezza”. Dunque, l’apertura dei bar e ristoranti sarebbe competenza della regione, e non c’è nessuna clausola di supremazia a proteggere la decisione del Governo.
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E poi, Tallini rivendica la condotta della Calabria fino ad ora: “La Calabria è stata in questi difficili mesi estremamente responsabile, anzi ha messo una pezza agli incredibili errori commessi dal Governo centrale, come l’assurda diffusione in anticipo della bozza del Dpcm che chiudeva tutto il territorio nazionale, dando sfogo ad un esodo che avrebbe potuto essere devastante”. In quel caso, sottolinea Tallini, le regioni avrebbero potuto ricorrere alla giustizia contro il Governo, per la sua condotta irresponsabile. “Avremmo potuto ricorrere alla giustizia ordinaria, invocare il reato di procurata epidemia per il Consiglio dei Ministri. Abbiamo invece scelto la leale collaborazione e il dialogo. Se oggi la nostra Regione è quella che ha la minore incidenza in rapporto alla popolazione, vuol dire che i calabresi hanno fatto buon uso della loro autonomia”.
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Dunque, bisogna dare fiducia alla Calabria. Soprattutto in vista del fatto che la decisione della Santelli si muove in armonia con le direttive dell’esecutivo, dice Tanelli: una progressiva riapertura. “L’ordinanza della presidente Santelli non si scosta dalla linea della responsabilità e si muove all’interno di una tendenza alla graduale riapertura del motore economico del Paese, dando anche un contributo al delicato passaggio alla fase 2. Anche il prof. Bassanini, che certo non appartiene all’area del centrodestra, ha ammesso che le Regioni non si sono distanziate più di tanto dalle indicazioni centrali. Rinuncino Conte e Boccia alla tentazione totalitaria e rispettino le scelte corrette e responsabili delle Regioni, intavolando un proficuo rapporto di collaborazione con i territori”.