Coronavirus, in Veneto si torna a giocare a tennis

Il governatore Zaia spiega sul sito della regione gli ultimi provvedimenti legati all’emergenza Coronavirus. Si potrà giocare a tennis, ma bar e spogliatoi restano fuori uso.

Il Veneto continua a prendere delle misure sempre più “morbide” di fronte al pericolo di contagio dal Coronavirus. Il governatore Luca Zaia ha fatto capire in più di un’occasione di voler lavorare per restituire volta per volta più libertà ai suoi concittadini. E l’ultimo provvedimento, contenuto nella nuova ordinanza che avrà valore a partire dal prossimo 4 maggio, riguarda anche la possibilità di tornare a giocare a tennis. Mentre in tutta Italia si discute della possibilità di far riprendere il campionato di calcio di serie A, un altro sport bloccato in tutto il mondo per via del Coronavirus potrebbe dunque riprendere in Veneto.

Ed è tutto scritto nell’ultima ordinanza, apparsa sul sito ufficiale della regione. Teoricamente, una norma resa nota oggi dalla Fit (Federazione Italiana Tennis) dà la possibilità ai giocatori di interesse nazionale di avviare allenamenti a partire dal 4 maggio. Tuttavia, in Veneto questa possibilità viene data a tutti i tesserati, anche quelli che non hanno classifica nemmeno in ambito nazionale. E con i chiarimenti resi noti nell’ultima ordinanza proprio sul sito ufficiale dell’ente regionale, si spiegano i termini del via libera. Il tutto grazie al sistema di domande e risposte, che viene utilizzato anche in ottica governativa.

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La domanda che viene adoperata dalla regione Veneto per fornire una risposta esaustiva è molto articolata. “È possibile consentire la pratica individuale del tennis in un centro sportivo chiuso in tutte le parti comuni e di servizio (es. spogliatoi, bar, sala) e in cui è ammessa solo la prenotazione a distanza dello spazio?”. La risposta è molto chiara: “Sì, i centri sportivi sono chiusi in relazione alle attività di aggregazione. Laddove sia rigorosamente esclusa ogni forma di compresenza aggregata, si svolge una attività motoria che è consentita”. Dunque, tennis aperto in Veneto, per tutti i giocatori che vorranno giocarci.

Tra le altre cose, il politecnico di Torino ha condotto uno studio che il Coni ha trasmesso al ministro dello Sport, Spadafora. In questo studio si legge il grado di rischio (in una scala che va da 0 a 4) di contagio da Coronavirus dei vari sport. Proprio il tennis, così come il padel e il nuoto in acque aperte, rientra tra le poche discipline sportive a rischio zero. Per questo motivo, con una interpretazione un po’ più morbida del nuovo Dpcm che entrerà in vigore a partire dal 4 maggio, ci sarà più libertà per i tennisti in erba. Inoltre, il governatore Zaia ha già adottato provvedimenti più permissivi per le corse, con il concetto di prossimità al proprio domicilio esteso a tutto il perimetro della città di residenza.