La Russa, fuoco su Conte: “Pensa al consenso, a tutto c’è un limite”

Il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa ha attaccato duramente il premier Conte nel corso dell’intervento a Palazzo Madama. “A tutto c’è un limite. Come premier pensa al consenso e non solo al virus”

Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia)

Fratelli d’Italia all’attacco con Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, che ha mosso pesanti critiche al premier Giuseppe Conte. Il bersaglio di Fdi è il presidente del Consiglio, tacciato di scarsa ragionevolezza e di rincorsa al consenso nella fase emergenziale. Parole forti che hanno scaldato gli animi di Palazzo Madama. “Il suo pensiero predominante – ha esordito La Russa – non è stato solo combattiamo il virus, ma come combattiamo il virus per accrescere il mio consenso e far dimenticare che lei non è stato votato. Glielo diciamo forte e chiaro: a tutto c’è un limite presidente Conte”.

L’ex ministro della Difesa critica aspramente il sistema comunicativo del presidente. “Ci sono state sue dieci conferenze stampa confuse, inutili, fatte prima di emanare i provvedimenti governativi. Conferenze che dovevano essere trasparenti ma che hanno finito per aumentare la confusione degli italiani. Abbiamo – ha concluso – il forte convincimento che stia tentando di muoversi in maniera diversa. Abbiamo l’impressione che lei cerchi di accrescere il consenso, non solo di combattere il virus…”.

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“Renzi apprezzabile, la maggioranza non c’è più”

Le parole di Matteo Renzi hanno inoltre offerto un prezioso assist alle opposizioni. Subito dopo il discorso del leader di Italia Viva, lo stesso Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) ha detto che questo governo non ha più la maggioranza in Senato. L’ultimatum lanciato dall’ex presidente del Consiglio a Giuseppe Conte ha messo in evidenza un fattore: se si proseguirà con i dpcm, il suo partito non sarà più al fianco della maggioranza che forma questo Esecutivo.

“Io vorrei – ha aggiunto in merito La Russa rivolgendosi a Conte – che desse un occhio in più ai dati dell’Istat e un occhio in meno ai sondaggi. Se lei ci vorrà al suo fianco, noi ci saremo a condizione di fare le cose che servono agli italiani. Se invece sarà qualcosa di populista, noi non saremo al suo fianco. La politica è altrove, noi l’aspetteremo là. Se Italia Viva toglie l’appoggio, la maggioranza non avrebbe più i numeri a Montecitorio e, in particolar modo a Palazzo Madama. A quel punto non ci sarebbero i presupposti per portare avanti la propria azione legislativa”.

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