Più tamponi, e si vedono i risultati. Il numero dei positivi è minore del 3%, che è considerata la “soglia cruciale” per capire se il virus è contenuto.
C’è un dato, una percentuale – tra le tante diffuse in questo periodo – che è importante capire e verificare. E’ la percentuale tra tamponi fatti e persone che vengono trovate positive. Se i tamponi sono fatti in un numero sufficiente ed i positivi sono sotto al 3% dei test, significa che il contagio è in fase di contenimento. A spiegarlo è Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli di Roma e membro del Comitato Tecnico Scientifico: “Il sistema sta facendo più tamponi, testare le persone è cruciale per contenere l’epidemia. Il rapporto tra positivi e tamponi fatti è sceso sotto il 3 per cento, che è considerata una soglia cruciale; ciò significa che i tamponi sono sufficienti e il numero dei positivi è contenuto”.
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Non basta però identificare i contagiati: “Poi bisogna isolarli, mettere in quarantena i contatti” aggiunge il professor Richeldi. “Ma la diffusione del virus è stata rallentata, la pressione sul
sistema sanitario è ridotta e noi siamo più consapevoli e pronti
alla sfida che ci attende nelle prossime settimane e nei
prossimi mesi” conclude lo pneumologo. Ma il dato del rapporto tamponi – contagiati indica che le misure prese dal governo hanno funzionato. Il lockdown e le norme di distanziamento sono un argine valido alla diffusione del virus: la riapertura, di qui a breve, potrebbe quindi rappresentare un rischio ed un aumento di quell’importante dato percentuale.