Questo è quanto è emerso dalla videoconferenza che Boccia ha tenuto con le regioni. I sindaci calabresi sono in piena rivolta contro il governatore della regione.
Francesco Boccia avverte Jole Santelli. Questo è il succo di una videoconferenza che il ministro per gli affari regionali ha tenuto con i governatori delle venti regioni italiane. Ma a dire il vero, questo confronto è servito soprattutto per provare a rimettere in riga il governatore della Calabria, la quale insiste con le sue intenzioni annunciate ieri sera. La Santelli non sembra voler tornare sui propri passi, con l’ordinanza che prevede l’apertura anticipata dei bar e dei locali pubblici della regione. In ogni caso, Boccia non intende lasciar correre questa decisione.
Anche perchè lo stesso premier Conte, nel suo intervento di questa mattina alla Camera, è stato chiaro. Ogni decisione presa dai governi regionali senza considerare le restrizioni mantenute dal Governo durante la Fase 2, sono da considerare illegali. Per questo motivo, il ministro Boccia ha voluto avvertire Jole Santelli: se non ritirerà l’ordinanza entro la serata di oggi, riceverà una diffida ufficiale dal Governo. Il passo successivo, qualora il governatore della Calabria non dovesse seguire le richieste avanzate dal ministro, sarebbe l’impugnamento dell’ordinanza da parte del Governo stesso.
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Intanto, anche i sindaci di alcuni comuni della Calabria mostrano una certa insofferenza di fronte all’ordinanza firmata dalla Santelli. Sono infatti arrivate una serie di contro-ordinanze comunali, sparse a macchia di leopardo per tutta la regione. Il primo a firmarne una per conto del suo comune è stato Sergio Abramo, primo cittadino di Catanzaro che vanta vicinanze prima con Forza Italia e poi con la Lega. In questo caso, però, l’ordinanza sindacale si limita a sospendere fino al 4 maggio quella regionale. Inoltre, come ha reso noto la stessa Santelli, “Abramo avrebbe chiesto due giorni per organizzare la polizia municipale per i controlli”.
Tuttavia, nei confronti della Santelli è arrivato il sostegno dei maggiori esponenti calabresi del partito e di una buona parte dei sindaci di centrodestra. Tuttavia, in Calabria molti bar, anche oggi, sono rimasti chiusi. Alcuni hanno approfittato della situazione per riaprire e pulire i locali dopo settimane di stop in attesa di tempi migliori. Altri hanno tirato su le serrande ma sono stati costretti subito dopo ad abbassarle su intimazione dei vigili. In ogni caso, è parere comune il fatto che l’ordinanza della Santelli sarebbe una vera e propria boccata di ossigeno.