L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l’azienda Sibylla Biotech hanno individuato 35 molecole per contrastare il Coronavirus.
Grazie a una potenza di calcolo simile a quella utilizzata dall’Italia per scoprire il bosone di Higgs, sono state scoperte 35 molecole che sarebbero in grado di contrastare il virus SarsCoV2, comunemente conosciuto come Coronavirus. Le molecole individuate sono state descritte sul sito ArXiv, un archivio accessibile via Internet di articoli scientifici di fisica, matematica, informatica e biologia. Potranno così iniziare i test per determinare se tali molecole potranno diventare farmaci. Le 35 molecole sono state scoperte attraverso la selezione delle circa 9mila analizzate dall’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, Infn, in collaborazione con l’azienda Sibylla Biotech.
Le molecole individuate agiscono impedendo al nuovo Coronavirus di legarsi alle cellule umane. Lo spin-off del progetto è dell’Infn e delle Università di Perugia e Trento, mentre la Sibylla Biotech si è occupata di individuare i bersagli delle nuove molecole: si tratta di due tasche, situate nella principale porta d’ingresso usata dal virus per attaccare le cellule umane, il recettore Ace2, che si trova sulle cellule dell’apparato respiratorio e su altri organi, come il cuore e l’intestino. Una volta individuate grazie ai calcoli messi a disposizione dall’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, le due tasche sono state messe a confronto con i 9mila farmaci già disponibili sul mercato o in fase di sperimentazione clinica e si è riuscito a isolare le 35 molecole che dovrebbero agire con maggior efficacia. Tra queste, una appartiene alla famiglia chimica dell’idrossiclorochina, un farmaco antimalarico appartenente alla famiglia dei farmaci antireumatici, e verrà testata in laboratorio con altre sei molecole della medesima famiglia.
L’idrossiclorochina dovrebbe essere in grado di ridurre la replicazione del virus in vitro, ma non si ha certezza delle potenzialità della molecola contro il Covid-19. Nel caso si dovesse dimostrare l’efficacia clinica, l’analisi di Sibylla Biotech potrebbe aiutare a capire il meccanismo di azione molecolare e potrebbe portare alla messa a punto di specifici protocolli clinici. L’azienda ha deciso di mettere a disposizione la ricostruzione atomica delle tasche di legame della proteina Ace2, in modo da permettere a chi è in possesso di molecole di poter eseguire test al computer e in laboratorio e lavorare sui bersagli individuati.