Coronavirus, il prof Silvestri: “Covid in ritirata, presto potrebbe sparire”

Parla il patologo e virologo che insegna all’Emory University di Atlanta. “Il calo dei dati sulla diffusione del Coronavirus è il frutto del lavoro fatto durante il lockdown”.

guido silvestri coronavirus

Arriva un altro parere positivo in merito alla situazione attuale del Coronavirus in Italia. A renderla nota è stato Guido Silvestri, patologo e virologo che insegna presso la Emory University di Atlanta. Il docente è stato intervistato dai colleghi de Il Resto del Carlino, facendo capire che i dati degli ultimi giorni sono senza dubbio incoraggianti. Ormai da diversi giorni il numero dei guariti è alto in maniera costante, anche se purtroppo lo è anche quello relativo alle vittime. In ogni caso, il Coronavirus in Italia sembra essere finalmente scemato in maniera costante, tanto da giustificare il via della tanto attesa Fase 2.

“Da alcune settimane sto seguendo con particolare attenzione questo parametro dell’epidemia – dichiara Silvestri – , che rappresenta un indice importante del carico ospedaliero portato da COVID-19. Sono ormai 15 giorni consecutivi che questo numero sta calando, e ciò fa ben sperare che si stia andando verso la fine di questa prima fase dell’epidemia”. Dunque l’epidemia nel nostro paese starebbe calando in maniera vistosa, come viene testimoniato anche dai numeri resi noti negli ultimi giorni. “Questo è il risultato del lockdown – prosegue Silvestri – , ma anche dell’arrivo della bella stagione, e del crescere dell’immunità naturale verso questo virus”.

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L’obiettivo resta sconfiggere il virus – meteoweek.com

In ogni caso, questa riduzione del numero dei casi continuerà a crescere giorno dopo giorno. Tanto che, secondo Silvestri, l’arrivo del caldo potrebbe rappresentare un altro momento di svolta per la lotta al Coronavirus. “La riduzione dovrebbe arrivare a zero. Se così fosse, ci sarebbero speranze che il virus possa lasciarci per sempre. In realtà lo scenario più probabile è che il virus rimanga in Europa a livelli di contagio bassi, e provi a fare un nuovo assalto con l’arrivo del freddo, da novembre/dicembre in poi. A quel punto però dovremmo poter contare sul generale “scienza” e sul generale “preparazione””.

Silvestri sostiene anche che è inevitabile che le fabbriche e le altre attività produttive riaprano in Italia. “Non abbiamo scelta. Il rischio zero non esiste, e se non “riapriamo” i danni saranno enormi, non solo a livello economico, ma anche socio-sanitario. Ma sarà importante essere in grado di monitorare il ritorno dell’epidemia”. E per quanto riguarda l’immunità, il virologo non ha dubbi: “L’immunità naturale è un fattore determinante, ma va monitorata attentamente nella popolazione, in quanto non conosciamo quanto potrà durare nel tempo. Un’altra cosa che non conosciamo è se questa immunità proteggerà dall’infezione oppure solo dalle complicanze polmonari e sistemiche. Anche questo sarà importante studiare”.

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