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Politica

Unione Europea, Berlusconi: “Centrodestra non si spaccherà per il Mes”

Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi sull’emergenza coronavirus in un’intervista a Radio 24: “Il centrodestra non si spaccherà per il Mes”.

(Foto di Giorgio Cosulich, da Getty Images)

All’interno delle numerose diatribe su fase 2, misure economiche e rapporti con l’Europa, emerge anche la voce del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. In un’intervista a Radio 24 avrebbe chiarito le proprie posizioni su Mes e coalizione: “Noi rappresentiamo con orgoglio e coerenza in Italia il Ppe, la maggiore famiglia politica d’Europa. Siamo lontani dal sovranismo che io considero responsabile di molti dei mali che affliggono l’Europa”. Silvio Berlusconi ribadisce dunque la netta divergenza tra Forza Italia e Lega, partendo dalla politica estera e dal ruolo dell’Italia nel contesto europeo.

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Da qui anche la diversa linea presa da Silvio Berlusconi sul Mes, in contrasto con l’intransigenza di Salvini e Meloni. Mentre i due, infatti, parlavano di alto tradimento, Berlusconi si era mostrato molto più aperto a un dialogo sul Mes, da non escludere a priori. A questa apertura Salvini aveva risposto a più riprese con un certo rammarico: ”Mi è dispiaciuto sentire parole non dico di sostegno, ma di vicinanza ad alcune scelte fatte dal Governo di sinistra sul Mes“. E il leader della Lega era poi tornato a parlare degli elettori di centrodestra, di Forza Italia e della Lega asserendo che anche loro desiderano maggiore “compattezza, unità, un’alternativa a una sinistra che sui temi dell’economia non è all’altezza“.

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Oggi Berlusconi sottolinea a proposito del Mes, ma riferendosi alla posizione dei grillini: l’odio per il Mes sarebbe una mera manovra strategica, un pretesto per rompere con l’Ue. Infatti afferma: “Immagino che per alcuni sovranisti opporsi al Mes sia anzi proprio un pretesto per allontanare il nostro paese dall’Euro e dalla stessa Unione Europea, rendendo impossibile di aiutarci ai nostri partner europei. Tanto accanimento da parte dei Cinque Stelle altrimenti non si spiegherebbe. Non posso neppure immaginare, però, che i nostri alleati siano mossi dalle stesse ragioni dei grillini”. E poi Berlusconi rassicura: “Non si spaccherà certo su questo la nostra coalizione, che si fonda su un progetto globale molto chiaro per l’Italia”.

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E Berlusconi ribadisce la solidità della coalizione di centrodestra anche nel sostegno al governo. Quello di Forza Italia sarebbe dunque un supporto istituzionale in un momento di emergenza, non un sostegno politico a Conte. “Un conto è la collaborazione istituzionale nell’emergenza, che noi abbiamo garantito dal primo giorno e continueremo ad assicurare all’Esecutivo in carica, un altro conto è un sostegno politico al Presidente Conte e al suo Governo, per il quale non vi sono e non vi saranno mai le condizioni”. E ancora: “Il nostro è l’atteggiamento di un’opposizione responsabile, che non cessa di essere opposizione, e infatti siamo molto critici del modo nel quale il governo sta gestendo questa fase, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza economica e le difficoltà in cui si trovano cittadini e imprese”.

Dubbi sulla fase 2 e sostegno all’Europa

(Foto di David Ramos, da Getty Images)

Ma i dubbi restano, e riguardano, come per larga parte dell’opposizione, le misure messe in campo per la fase 2. “Non mi convince affatto l’impostazione della fase 2: mi pare molto confusa, incerta e piena di contraddizioni. Se c’è una cosa che fa male alle persone e alle imprese è l’incertezza”. I punti critici, secondo Berlusconi, sarebbero due: l’esigenza di un’immediata riapertura dei negozi e il divieto posto dal governo sulle funzioni religiose. “E’ assolutamente indispensabile che i negozi riaprano il 4 maggio, non un giorno più tardi. Una contraddizione ancora più grave è il divieto delle funzioni religiose”. Ciò che l’ex premier contesta è soprattutto una contraddizione interna: “E’ un atto che definisco ai limiti del persecutorio. Perché le persone possono andare in fabbrica o in ufficio ma non a Messa? E’ un tema di libertà religiosa ma anche di rispetto per i tanti italiani per i quali la Messa e la Comunione sono il momento più importante della vita spirituale. I Vescovi hanno fatto molto bene a far sentire la loro voce. Naturalmente la responsabilità di queste scelte non è del dottor Colao o della sua Task Force, è invece il Governo che decide ed è al Governo che vanno le nostre critiche e le nostre richieste di cambiamento”.

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Infine, il rammarico sulla fase 2 viene esteso anche alla scuola. Ma in questo caso l’ex premier riconosce l’inevitabilità delle misure prese. “Non è sano per un bambino o per un adolescente rimanere chiuso in casa, essere sottratto alla frequentazione dei suoi coetanei, e la didattica viene danneggiata da questa situazione. A ciò si aggiunge il disagio di molte famiglie che – ricominciando a lavorare – non sanno a chi affidare i figli minori”. Ma si tratta di una prudenza inevitabile.  “Tuttavia mi rendo conto del fatto che occorre molta prudenza: la scuola è un luogo ideale di contagio e il distanziamento negli istituti scolastici è molto difficile, soprattutto per i più piccoli, che poi a loro volta possono infettare gli adulti e gli anziani in famiglia. E’ un tema sul
quale dobbiamo fidarci del parere dei sanitari. Però una cosa è davvero intollerabile, l’incertezza sul futuro. Per molte
famiglie questo è il danno peggiore”.

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Ma se Berlusconi appare duro nei confronti di sovranisti e governo Conte, si ammorbidisce invece per quanto riguarda l’Europa. “Non mi sento di dare un giudizio tanto severo sull’Europa”. E anche qui, il vero ostacolo sarebbe rappresentato dai sovranisti. “Se vi sono state lentezze e ritardi nell’intervenire a favore dell’Italia, è stato proprio a causa delle resistenze dei partiti sovranisti che sono forti in alcuni paesi del nord-Europa”. Ma l’Europa sembra aver reagito nella maniera adeguata: “Dopo qualche incertezza iniziale che io per primo ho condannato, sta rispondendo all’emergenza meglio di quanto abbia fatto il nostro governo“.

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