Il debito pubblico sarà più alto di quello dopo la Grande Guerra

Il Debito pubblico è salito al 155,7%: è il più alto dalla Prima guerra mondiale, lo confermano i dati rilasciati dall’Istat.

(Photo Getty Images)

Gli effetti del Coronavirus a livello mondiale sono catastrofici in tutti i settori. Ci stiamo avviando verso la fase 2 e l’Istat, l’Istituto Nazionale di Satistica, ha reso noti i primi dati dell’impatto della pandemia sull’economia.

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Il direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci, in audizione sul Def, davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera, ha riferito che quest’anno il debito pubblico, in rapporto al Pil, è previsto al 155,7%. Ha aggiunto che il dato ha superato quello degli anni immediatamente successivi alla fine della Grande Guerra. In questi ultimi mesi risultano 2,1 milioni di imprese chiuse e 7,1 milioni di addetti fermi, di cui 4,8 milioni di dipendenti. Questi sono solo alcuni dei numeri derivati dal periodo di lock down.

Le previsioni sui consumi non sono positive. Secondo l’Istat si prospettano due scenari: nel primo c’è la limitazione delle attività produttive per i mesi di marzo e aprile. Nel secondo si tengono in considerazione le limitazioni prolungate fino alla fine di giugno. Secondo Roberto Monducci: “Il calo dei consumi del primo scenario sarebbe pari al 4,1% mentre nel secondo, arriva al 9,9%”.

Per quanto riguarda il deficit, per il 2020, il dato previsto è del 10,4%. Un livello simile, non era stato più raggiunto dagli anni che hanno preceduto la firma del Trattato di Maastricht.

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