Fase 2, Meloni: “chi ha dovuto chiudere per decreto è scivolato in povertà”

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è intervenuta a Mattino 5 e ha dichiarato che molte persone che hanno dovuto chiudere le loro attività per il decreto del governo oggi si ritrovano in povertà.

Fase 2, Meloni- chi ha dovuto chiudere per decreto è scivolato in povertà (Getty) - meteoweek.com
Fase 2, Meloni- chi ha dovuto chiudere per decreto è scivolato in povertà (Getty) – meteoweek.com

Giorgia Meloni è intervenuta nella trasmissione Mattino 5, condotta da Francesco Vecchi e Federica Panicucci, e ha parlato della difficile situazione in cui versano molti lavoratori italiani, che hanno dovuto chiudere le loro attività a causa del decreto emanato dal governo per far fronte alla diffusione del contagio di Coronavirus e della povertà in cui sono scivolati. La leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato: “in tempi non sospetti abbiamo denunciato che persone che lavoravano, avendo dovuto chiudere per decreto, sarebbero scivolate nella povertà senza che nessuno facesse nulla: io proposi 1000 euro alle persone ma mi derisero“.

Giorgia Meloni ha, poi, parlato della riapertura e dell’ultimo decreto del presidente Conte, che secondo la sua lettura sarebbe altamente discriminatorio. “La fase due non esiste, è uguale alla fase uno: non è possibile riaprire per filiere. Perché un bar non può mettere in fila le persone come il supermercato? Perché facciamo la cosa più facile, tu si tu no, rischiando di non far riaprire mai tantissimi esercizi? Il governo avrebbe dovuto dare le prescrizioni da seguire per garantire la sicurezza e non fare più discriminazioni di settore“, ha affermato la Meloni.

La leader di Fratelli d’Italia ha anche parlato dei problemi legati alle prestazioni sanitarie che sono state sospese durante la prima fase dell’epidemia e ha chiesto di ripristinarle immediatamente: “in questa cosiddetta fase due, ora abbiamo un problema sanitario: per settimane abbiamo sospeso prestazioni che devono riprendere subito. Dobbiamo evitare che le persone vadano incontro a problemi più seri“. E, infine, ha concluso il suo intervento parlando della questione degli anziani, che a causa del rischio di contagio più elevato sono costretti nelle loro abitazioni, e quali possibilità si possono offrire per migliorare le loro condizioni di vita: “gli anziani vanno maggiormente difesi, ma evitare gli arresti domiciliari: penso a aree turistiche, renderle libere dal virus, e portare là gli anziani per poterli fare uscire e vivere“.

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