Renzi si esprime sul nuovo Dpcm che dà il via alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, definendolo “uno scandalo costituzionale”. In un’intervista a La Repubblica ribadisce: massima partecipazione, ma basta calpestare la costituzione.
Matteo Renzi dice la sua a proposito del nuovo Dpcm che dà inizio alla fase 2 dell’emergenza coronavirus. In un’intervista a La Repubblica ribadisce il massimo impegno da parte di Italia Viva e la massima collaborazione per votare le misure economiche proposte da Gualtieri. Ma poi lancia l’appello al Pd: “Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionaii con un Dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento”. Questo perché: “Se il Dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l’appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali”. E ancora: “Sta arrivando uno tsunami economico: il governo pensi ai posti di lavoro, non a calpestare la Costituzione“.
Ma il problema non sembra essere solo di carattere costituzionale. Un altro problema riguarda le tempistiche della ripartenza: troppo lente, troppo graduali. “La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale”. Secondo Matteo Renzi il Dpcm è problematico innanzitutto in senso politico per l’eccessiva importanza decisionale data al comitato tecnico-scientifico.
Ma in questo senso, poco importa da dove provenga la decisione di non organizzare la riapertura su criterio regionale. “Se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza. Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento, ma il numero dei posti di lavoro, l’andamento del pil, le previsioni internazionali. Secondo una stima di Goldman Sachs il lockdown italiano è stato il più duro di tutti. Francia, Germania, Spagna, stanno ripartendo più velocemente di noi dopo aver rallentato meno di noi: ci strappano fette di mercato”. Poi l’ex premier ribadisce durissimo: “Qualcuno dovrà rispondere degli errori“. E ancora: il merito più grande va a medici e cittadini, che sono stati bravissimi. “Le istituzioni un po’ meno”. La colpa sarebbe di una “politica pavida che si nasconde dietro ai tecnici”.
In sostanza, la posizione di Matteo Renzi sembra chiara: bisogna riaprire tutto e alla svelta, ma con serrate misure di prevenzione. “Ti do la regola, metti la mascherina, stai lontano un metro, ma poi sei libero. La libertà è il valore più grande: non siamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria”. Anche perché, ribadisce ancora l’ex premier, “il Covid continuerà per un anno. Dovremo convivere con il virus senza rinunciare alla libertà costituzionale. Il presidente del Consiglio non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con Dpcm chi puoi vedere”.
Poi, riguardo altre possibili misure parlamentari, ribadisce comunque di voler sostenere il governo, al momento. “Prima tacciamo uscire di casa gli italiani, poi vediamo se uscire di maggioranza noi. C’è questo governo, c’è questo premier finché gli italiani sono chiusi in casa noi non apriremo alla verifica politica. Parliamo di scuola piuttosto, visto che non ne parla nessuno”.
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