Il comunicato del Comitato Economico Sociale presenta anche una serie di raccomandazioni in vista della Fase 2. “Serve uniformità su scala nazionale nella gestione di informazioni e dati sul rischio medico sanitario”.
L’Italia si avvia sempre di più verso l’inizio della tanto attesa Fase 2. Stiamo infatti vivendo l’ultima settimana di lockdown pressochè totale. E Vittorio Colao, il capo della task force nominato nelle settimane scorse dal premier Giuseppe Conte, ha voluto stilare delle linee guida. E lo ha fatto attraverso un lungo comunicato del Comitato Economico Sociale, con cui ha svelato anche qualche cifra relativa a chi effettivamente godrà della tanto agognata libertà. “Il primo passo per avviare l’Italia alla Fase 2 è ripartire con decisione ma in sicurezza“, si legge nelle prime righe del comunicato.
Colao fa sapere che la Fase 2, almeno nei suoi primi giorni con le riaperture scaglionate, riguarderà circa 4 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici in Italia. Ma sarà ovviamente necessario adottare una serie di attività necessarie, affinchè la fine del lockdown avvenga in tutta sicurezza. Tra questi spiccano l’uso di estensivi screening e la rapida adozione della tecnologia per il tracing, con la tanto discussa app Immuni. “Sarà necessaria anche un’uniformità su scala nazionale nella gestione di informazioni e dati sul rischio medico sanitario“, ribadisce la Task force nel comunicato.
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“Il nostro Comitato Economico Sociale – prosegue Colao nel comunicato – vuole ora ascoltare e sistematizzare bisogni e opportunità di individui, famiglie e imprese, per consigliare priorità e interventi che possano sostenere il rilancio e la competitività dell’Italia nel 2020-21. Nella fase successiva di lavoro il Comitato svilupperà un sistema integrato di raccomandazioni alla Presidenza del Consiglio riguardo alle priorità di interventi economico-sociali del Paese per la Fase 2. Per questo, la Task Force ripartirà questa settimana con approfondimenti con il mondo produttivo, economico e sociale“.
Dunque il Comitato Economico Sociale vuole far sì che l’Italia sia pronta ad affrontare la Fase 2 fin dalle sue prime ore. L’appuntamento resta fissato con il 4 maggio per il settore manifatturiero, delle costruzioni e con altri servizi a supporto delle imprese. Come detto, saranno circa 4 milioni e mezzo i lavoratori e le lavoratrici che saranno coinvolti dalle prime aperture. Ma è previsto anche, come si legge nel comunicato, “un intervento a supporto di famiglie e individui, incentivi alla mobilità individuale sostenibile“. Sarà necessario che ci sia una “tempestiva condivisione dei dati tra Regioni e ministero della Salute” e “una continua e tempestiva valutazione dello stato dell’epidemia al fine di valutare la necessità di nuove chiusure totali o parziali al livello territoriale rilevante“.
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