Boss Zagaria scarcerato, è protesta. Bonafede: “Pronti ad intervenire”

Messo ai domiciliari prioprio nel Bresciano, a Pontevico, il boss Pasquale Zagaria, detto «Bin Laden». Fratello del superboss Michele Zagaria, è considerato la mente economica del clan dei Casalesi

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Il ministro Bonafede

Fa discutere la scarcerazione del boss Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden”, fratello del superboss Michele Zagaria, e considerato la mente economica del clan dei Casalesi. Sul provedimento che concede i domiciliari a Zagaria, che lascia «incredulo» e allarmato il pm che lo arrestò, il ministro Bonafede ha disposto accertamenti. E l’amministrazione penitenziaria cerca di correre ai ripari per il futuro, con una circolare ai direttori degli istituti che punta a far passare al vaglio delle procure antimafia le istanze dei boss.

I fatti. È stato il Tribunale di Sorveglianza di Sassari a disporre la scarcerazione di Zagaria, 60 anni, recluso al 41 bis con una condanna definitiva a 20 anni. La decisione è stata presa per l’impossibilità di garantirgli nelle strutture sanitarie dell’isola, alle prese con l’emergenza Covid-19, la prosecuzione del percorso terapeutico di cui ha bisogno per una grave patologia. I magistrati, per evitare la scarcerazione, hanno anche chiesto il suo trasferimento in un altro istituto, ma “dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – si legge nel provvedimento della Sorveglianza – non è giunta risposta alcuna”. In assenza di alternative, quindi, il Tribunale ha disposto la detenzione domiciliare del boss a Pontevico nel Bresciano. Scatenando, in seguito, una serie di proteste e l’incredulità di chi portò all’arresto del boss.

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Bonafede: “Pronti ad intervenire, verifiche in atto”

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dopo la pioggia di polemiche, ha annunciato che “d’accordo con il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra”, è pronto da subito ad “intervenire”. Le proposte, ha fatto intendere, verranno inserite nel prossimo decreto legge” sulle scarcerazioni per motivi di salute, durante l’emergenza coronavirus, di boss mafiosi.

Tra le novità a cui si sta lavorando, il Guardasigilli ritiene che meriti “maggior approfondimento quella di coinvolgere la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo nelle decisioni relative ad istanze di scarcerazione di condannati per reati di mafia”. L’intervento di Bonafede, affidato un post a Facebook, arriva nel day after della scarcerazione del boss dei Casalesi Pasquale Zagaria, detto ‘Bin Laden’, e al termine di una settimana di polemiche e le decisioni contrastanti sulla questione dei domiciliari ai detenuti, compresi quelli al 41 bis, il carcere duro.

“La lotta alle mafie – ha detto con chiarezza Bonafede – è una cosa seria. Parlarne in maniera superficiale, gettare un tema così importante nella caciara quotidiana, mentire ai cittadini dicendo che c’è una legge (o addirittura una circolare) di questo governo che impone ai giudici di scarcerare i mafiosi, è gravissimo”.

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