E’ morto a 79 anni: storico corrispondente da Mosca per la Rai, la Stampa e l’Unità, fu anche eletto in Parlamento Europeo. Autore di libri e saggi, nel 2014 aveva fondato Pandora Tv.
Ad annunciarlo è stato Vauro Senesi sulla sua pagina Facebook: è scomparso Giulietto Chiesa, giornalista e politico. Una storia affascinante, quella di Chiesa, caratterizzata da un rapporto profondo di conoscenza con la Russia (prima Unione Sovietica). Nasce ad Acqui Terme nel 1940, la prima parte della sua vita ha visto l’attività giornalistica e quella politica procedere di pari passo. Dirigente nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, poi dirigente del Partito Comunista Italiano, nel 2003 è stato eletto nel Parlamento Europeo. La sua attività giornalistica inizia all’Unità: nel 1980 è inviato a Mosca per le Olimpiadi. Inizia così il suo rapporto e la sua profonda conoscenza con la politica russa. Si trasferisce a Mosca, e per molti anni sarà corrispondente prima per l’Unità e poi per La Stampa, oltre che per il TG1, il TG3 ed il TG 5. E’ stato uno dei principali narratori del crollo dell’Unione Sovietica e del passaggio alla attuale situazione politica Russa. Nel corso della sua carriera ha collaborato anche con il Manifesto, Micromega, Latinoamerica ed altre riviste di geopolitica. In Russia ha tenuto per diversi anni una rubrica fissa sul settimanale Kompanija.
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Oltre a scrivere di Russia, si è occupato del G8 di Genova e degli attentati dell’11 settembre. Proprio sugli attacchi di Al Quaeda agli Stati Uniti ha lavorato insieme alla redazione di Megachip una serie di approfondimenti caratterizzati da una forte critica nei confronti delle teorie ufficiali sulla natura degli attentati. Sul tema ha realizzato, insieme al regista Franco Fracassi, un film documentario – “Zero – Inchiesta sugli attentati dell’11 settembre” – che sosteneva tesi cospirazioniste e complottiste. Nel 2014 fonda “Pandora TV”, tra i primi esperimenti in Italia di televisione on line che propone in esclusiva i contenuti del network “Russia Tv”. E’ stato autore di quasi 30 tra libri e saggi su politica ed attualità, molti dei quali dedicati alla Russia: l’ultima pubblicazione, del 2016, è stata “Putinfobia”. Molto attivo, come detto, anche in politica: dopo la lunga esperienza nel PCI – che lo portò all’ “Unità” – nel 2003 è stato eletto nel Parlamento Europeo con la lista “Di Pietro – Occhetto Società Civile”. Come europarlamentare aderisce prima al gruppo dell’ALDE, poi nel PSE. Negli anni del suo mandato a Bruxelles è stato nominato, dal 2005 al 2007, vicepresidente della Commissione per il commercio internazionale, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione, della Sottocommissione per la sicurezza e la difesa, della Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia e delle delegazioni per i rapporti tra UE e diverse repubbliche ex sovietiche. Gli ultimi anni sono stati dedicati all’attività di blogger. E’ morto ad Acqui terme, dove viveva.