Le Province, per definire in modo coordinato la Fase 2, hanno chiesto al Governo un piano di investimenti da 2 miliardi di euro per le strade, i ponti e le infrastrutture italiane.
L’Unione delle Province Italiane, Upi, ha chiesto, in occasione della riunione di questo pomeriggio alle 15 della Cabina di Regia tra governo ed enti locali sulle nuove misure per fronteggiare il contagio da coronavirus, di prevedere l’esborso delle risorse necessarie per rimettere in sesto le infrastrutture italiane. Il presidente dell’Upi, Michele de Pascale, ha dichiarato che le Province chiedono “un piano di investimenti di 2 miliardi di euro su strade, ponti, gallerie e scuole superiori, con cantieri da aprire anche subito quando le condizioni di sicurezza siano garantite. Per sostenere questo piano serve una grande operazione di semplificazione delle norme per gli appalti e i contratti pubblici, per potere fare partire gli investimenti con la massima rapidità, sempre tendendo insieme legalità e velocità“.
L’Unione delle Province ha chiesto anche indicazioni chiare e precise sulla riapertura delle scuole. Infatti le Province hanno in gestione circa 7.400 istituti superiori e hanno necessità di sapere una data certa in modo da “poter iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid-19 e per poter essere pronti per il nuovo anno scolastico. Ma siamo anche a piena disposizione per trovare soluzioni sia per assicurare ai ragazzi maturandi la possibilità di svolgere le prove orali di persona, sia a ragionare su possibili esigenze immediate“.
In questo momento è di fondamentale importanza riuscire a definire in maniera coordinata la Fase 2, partendo dalle indicazioni fornite dalla task force guidata da Vittorio Colao, in base alle quali la riapertura di attività produttive e commerciali avverrà in modo graduale con disposizioni che assicurino la sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra oggi e domani si attende, infatti, un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri contenente le norme e le misure per garantire il graduale ritorno alla normalità.
Infine il presidente dell’Upi, Michele de Pascale, ha parlato della ripesa della mobilità, sia privata che pubblica, e ha chiesto di sciogliere i nodi non ancora chiariti. “Se la riapertura solo nell’ambito comunale può essere un limite per chi abita nei piccolissimi comuni, e la mobilità regionale appare ancora prematura, possiamo iniziare dalla mobilità nelle Province. L’area territoriale delle Province italiane è più o meno omogenea in tutto il Paese e può essere un utile banco di prova“, ha proposto in conclusione del suo intervento il presidente de Pascale.
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