Il 4 maggio bar e ristoranti potranno vendere (ma non far consumare) i propri prodotti. Per la Fase 2 mancano ancora attività come palestre e centri benessere. A giugno tornano i locali per la cura del corpo.
In una lunga conferenza stampa, Giuseppe Conte ha tracciato i contorni della tanto attesa Fase 2. A partire dal 4 maggio cambierà qualcosa nelle vite degli italiani, che almeno per un’altra settimana saranno confinati a casa. La fine del lockdown sarà piuttosto soft, decisamente meno “forte” rispetto a quanto si sperava e ci si aspettava. Ma il presidente del Consiglio ha sottolineato che la Fase 2 avrà al suo interno diversi step, da lui spiegati nel dettaglio. Andiamo a vedere giorno dopo giorno come potranno cambiare le abitudini e le attività degli italiani.
Fase 2, si riparte con i servizi di asporto
Come detto, dal 4 maggio i locali di bar e ristorazione apriranno nuovamente all’asporto. Come ha detto Conte, si potrà acquistare prelevando gli articoli richiesti, ma non si potrà sostare per consumarli sul posto. Si potrà entrare uno per volta.
Sempre il 4 maggio riapriranno le attività a più basso rischio. Via libera per settore manifatturiero, tessile, moda, automotive, comparto del vetro, costruzioni. Sarà obbligatorio rispettare alcune misure di sicurezza: turni scaglionati per entrata e uscita, postazioni di lavoro distanziate, misurazione della temperatura all’ingresso e ovviamente l’utilizzo di mascherine e guanti.
Lo stesso giorno ci saranno delle novità per quanto riguarda le attività motorie. Queste potranno essere svolte senza dover rispettare la distanza da casa non più superiore ai 200 metri. Si dovrà rispettare sempre la distanza di un metro, che verrà raddoppiata se si farà attività sportiva individuale ad alto ritmo, come nel caso delle corse o dei percorsi in bici.
Per quanto riguarda gli spostamenti con i mezzi pubblici, verranno adottati i termoscanner per verificare la temperatura corporea di dipendenti e viaggiatori. Si invita all’acquisto di biglietti online e via app e di usare le apposite porte per salire e scendere. Sono previsti percorsi a senso unico all’interno dell’aeroporto e nei percorsi fino ai gate degli aeroporti e sarà necessario indossare le mascherine.
18 maggio: cosa riapre
Due settimane dopo l’inizio della Fase 2, si ripartirà soprattutto per quanto riguarda gli sport di squadra. Saranno infatti possibili gli allenamenti per le compagini che hanno in programa la ripartenza dei propri campionati di appartenenza. Occhi puntati, dunque, in particolare per le squadre di calcio dei campionati di serie A, B e C. Anche se, in questo caso, è assai probabile che riparta solo la massima serie.
Il 18 maggio riapriranno anche i musei e le biblioteche. Ovviamente, anche in questo caso, bisognerà rispettare le distanze sociali sia per la fila all’ingresso che all’interno degli edifici, oltre a indossare mascherine e guanti.
1 giugno: via ai negozi di cura del corpo
Il mese di giugno inizierà con altre aperture molto attese. Si tratta dei negozi per la cura per il corpo. In particolare riapriranno il 1° giugno barbieri, parrucchieri, centri estetica e altre attività per la cura della persona. Non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma anche in questo caso bisognerà rispettare le misure di sicurezza, come il rispetto delle distanze e indossare guanti e mascherine, sia tra i clienti che tra i dipendenti. Inoltre, in questi casi subentra anche la necessità di operare per mezzo di prenotazioni.
Le attività in attesa: palestre e tanto altro
Ma per quante attività abbiano già una data certa, ce ne sono altre che ancora attendono il proprio turno. In primis i cinema, i teatri e le discoteche, luoghi in cui è abituale l’assembramento e per i quali si potrebbero attendere ancora dei mesi prima della riapertura. Per queste attività si potrebbe attendere direttamente la Fase 3, ovvero la riapertura totale dell’attività e il ritorno alla normalità.
Se i centri per la cura del corpo riapriranno i battenti dal 1° giugno, ancora nessuna notizia per palestre, centri sportivi e centri benessere. In questo caso manca ancora una data.
Non è stato fatto alcun cenno alla situazione del turismo, che potrebbe essere limitato dall’obbligo di non uscire dalla propria residenza attuale di residenza.